Chiunque segua il mondo dell’animazione giapponese da un po’ di tempo si ricorderà sicuramente dell’incendio allo Studio 1 della Kyoto Animation del 18 luglio del 2019, causata dall’allora quarantunenne, residente a Saitama, Shinji Aoba, con quest’ultimo che dopo aver cosparso 40 litri di benzina per tutto l’edificio, ha appiccato il fuoco causando un totale di 36 vittime e 34 feriti.
Il responsabile usò come scusante del suo gesto l’aver accusato di plagio la Kyoto Animation per una presunta scena che lui stesso avrebbe consigliato allo studio, presumibilmente inserita senza il suo permesso in un episodio dell’anime sul tiro con l’arco giapponese Tsurune.
Ad oggi, dopo quasi 4 anni dalla tragedia, sembrerebbe esserci la possibilità che Aoba stesso venga rilasciato fuori dalle sbarre, nonostante fosse già stata emanata la condanna a morte nei suoi confronti per omicidio, tentato omicidio, incendio doloso, effrazione e violazione delle armi da fuoco e della legge sul controllo delle spade.
Gli avvocati dell’attentatore sosterrebbero che, durante l’attacco, l’uomo fosse in uno stato di instabilità mentale, scoperto tramite incontri con varie persone legate al caso. Aoba infatti, già accusato di rapina ad un minimarket con un coltello con conseguenti 3 anni e mezzo di carcere, avrebbe già una lunga serie di trattamenti per malattie mentali.
Gli avvocati sicuramente potrebbero puntare su questa pista per determinare la responsabilità del gesto, o anche solo per ridurre la sua pena, con il tutto che potrebbe venir determinato nel prossimo processo del 5 settembre presso il tribunale distrettuale di Kyoto.
Lo scorso 10 giugno la Procura di Kyoto ha tenuto un incontro informativo con vari parenti delle vittime della strage, ove sono stati illustrati il calendario del processo ed i punti controversi. La difesa dovrebbe sostenere che, pur riconoscendo le accuse mosse, “Aoba ha una capacità di responsabilità penale nulla o limitata“ .
Ciò significherebbe che gli atti di Aoba stesso non dovrebbero avere conseguenze penali per lui o dovrebbero essere minime. D’altra parte, l’accusa sostiene che Aoba ha tutti i poteri per essere punito. Aoba stesso venne arrestato con varie ustioni riportate sul suo corpo, ma riuscì comunque a riprendersi fisicamente poco dopo per permettere gli interrogatori da parte della polizia.
L’ufficio del procuratore decise quindi di trattenere Aoba per circa sei mesi, per condurre una valutazione psichiatrica e determinare la pienezza delle sue responsabilità. Nel dicembre 2020 furono depositate le accuse, con successiva altra valutazione psichiatrica.