Il capitolo 1086 di One Piece ci riporta ad una spinosa questione che continua ad attanagliare i lettori dell’opera di Oda, e che riguarda uno dei misteri più grandi esistenti nel mondo di One Piece. Le armi ancestrali esistono davvero: questo è un fattore oramai innegabile, dimostrato anche dopo la scoperta di Poseidon e riportato già all’interno dei Poneglyph scoperti dai Mugiwara lungo il loro cammino.
Questa realtà è nota anche sia a Ivankov che a Dragon, i quali rammentano bene le rivelazioni che Robin è arrivata a fornirgli durante la sua permanenza nel corso dei due anni di salto temporale. Tuttavia, nessuno sa dove esse potrebbero essere, che forma abbiano e di cosa siano esattamente capaci.
O almeno, questo è ciò che viene raccontato da tempo immemore nella storia. Tuttavia, il potere esercito dal Governo Mondiale per la distruzione di Lulusia dimostrerebbe come la verità in realtà sia piuttosto differente: una catastrofe enorme si è abbattuta sull’isola, spazzandola via del tutto in una manciata di millisecondi.
La distruzione a portata di mano
Nel capitolo 1086 di One Piece viene approfondito il tema riguardante la terribile arma utilizzata da Imu. Ne scopriamo infatti il nome, e forse anche una prima identikit mediante la descrizione di Sabo riguardo l’aspetto che questo pericoloso “elemento” portatore di morte.
La prima volta che l’abbiamo vista in azione, tutti noi lettori abbiamo passato una buona parte del tempo a teorizzare cosa potesse essere, e ad analizzare quei pannelli che hanno mostrato l’attacco in azione. Si vedeva un’ombra tra le nuvole, e sembrava come se fossero caduti innumerevoli raggi laser che hanno così obliterato l’isola dopo aver generato un’enorme semi-sfera che ha inglobato l’intera superficie del territorio.
Sabo stesso in questo capitolo descrive ciò che ha visto: “l’arma” è apparsa come una figura totalmente nera che viaggiava al di sopra delle nuvole, e che in un istante ha portato la distruzione davanti agli occhi di coloro che abitavano l’isola, gli unici salvi per miracolo. Dragon e Ivankov iniziano a teorizzare su cosa essa potrebbe essere, vagliando due possibilità: un’arma costruita da Vegapunk, o un’arma ancestrale.
Ivankov tira fuori un’ipotesi che molti avevano già fatto da tempo, supportata però dalle prove interessanti: Imu potrebbe aver usato un’arma ancestrale vera e propria, perché quest’individuo sembra avere diversi elementi che dimostrerebbero come egli sia un re che esiste da ben più di 800 anni. In quei tempi antichi, potrebbe aver messo le mani su tale arma.
Tuttavia, Imu contraddice questa possibilità visto che nel castello ha detto ai Gorosei di voler usare “Mother Frame/Flame/Flaim” costruita da Vegapunk, senza specificare se fosse un’arma o meno ma rendendo chiaro come non si trattasse di qualcosa già pre-esistente. Dalla conversazione che poi segue, possiamo comprendere come tale strumento non sia mai stato utilizzato, e testarlo sarebbe stato utile per capire se fosse stato “in grado” di funzionare davvero.
Le loro parole hanno inoltre lasciato trapelare come quest’arma sembrasse essere una sorta d’imitazione o riproduzione di qualcosa di già nato, e inoltre il suo funzionamento sarebbe stato in grado di porre fine a non ben specificate “guerre eterne”.
Tutto ciò diventa una prova piuttosto chiara di come “Mother Flame” potrebbe essere uno strumento di distruzione che replica una qualche arma ancestrale, probabilmente costruito da uno scienziato come Vegapunk (che con la sua sete di progresso potrebbe non essersi reso conto dei potenziali effetti devastanti che avrebbe potuto causare).