In Dragon Ball, durante questi decenni i fan della serie hanno potuto assistere ai diversi regimi di allenamento a cui si è sottoposto Goku. Iconica è diventata ad esempio la Stanza dello Spirito del Tempo, che si è rivelata piuttosto importante sia contro Cell che contro Majin Bu, a modo suo.
Ma prima di allora, c’è stato un regime di allenamento altrettanto importante che ci ha permesso di comprendere meglio la caratura bizzarra e originale della serie. Stiamo parlando, ovviamente, della tipologia di allenamento al quale il Maestro Muten ha sottoposto Crilin e Goku.
La consegna del latte, la zavorra a forma di guscio di tartaruga e tutto il resto sono alcuni dei momenti indimenticabili della serie originale. Quello che sembra uno strampalato allenamento improvvisato di un vecchietto svampito, si rivela poi essere un lavoro davvero efficace. Ma in che modo, esattamente, il “programma” di Muten ha influenzato Goku e Crilin? Oggi proviamo a teorizzarlo in base alle attuali conoscenze scientifiche sull’allenamento e alle fonti d’ispirazione dei vari esercizi.
1. La consegna del latte
Dopo una corsetta di riscaldamento, che ha lo scopo di innalzare la temperatura corporea e portare sangue a tutti i distretti muscolari, inizia la prima fatica di Goku e Crilin. I due arrivano correndo al deposito del latte, e scoprono che dovranno portare le cassette a tutti i clienti.
Come scrive Derek Padula in Dragon Ball Culture vol 3, l’allenamento che coinvolge lo “spostare un liquido muovendosi verso vari luoghi” è un elemento piuttosto comune nei regimi d’allenamento delle arti marziali.
Come ben sappiamo, sono diverse le peripezie che dovranno affrontare i nostri due allievi in questo contesto. Scalate, fughe da un dinosauro, camminate nelle sabbie mobili, corse su tronchi sospesi nel vuoto. In ognuno di questi percorsi, i due dovranno continuare a muovere le gambe, tenendo sempre ben salde le loro cassette ricolme di bottiglie di latte.
In questo tipo di allenamento i loro quadricipiti, glutei e ischiocrurali saranno messi fortemente sotto stress, soprattutto a livello aerobico. Finché sono ancora freschi, come prima cosa al mattino utilizzeranno la loro energia per allenare innanzitutto le gambe, il fiato e i muscoli del core.
2. La coltivazione del campo
Dopo aver allenato le gambe, è il momento di allenare le braccia e le mani. In particolare, si comincia arando i campi totalmente a mano. Essendo muscoli più piccoli, richiedono meno sforzo e ha dunque più senso allenarli dopo l’estenuante allenamento di gambe.
Nelle arti marziali appare quasi banale sottolineare l’importanza di avere mani resistenti e ossa robuste. Rinforzare gli arti superiori è fondamentale per dare pugni potenti e non ferirsi con i propri colpi una volta che si affronta l’avversario. L’allenamento nei campi a livello fisiologico è più che altro aerobico e di resistenza, sia fisica (specialmente per braccia e spalle) che mentale.
3. Il lavoro in cantiere
Il pomeriggio, Goku e Crilin avranno a che fare con un po’ di carichi. È infatti il momento di lavorare in cantiere, e di intraprendere un allenamento che noi moderni potremmo annoverare quasi simile a quello da strongman. Le carriole cariche di terra sono simili alle slitte zavorrate, che i due ragazzi portano in giro in tutta velocità. Sollevare oggetti pesanti ci ricorda un po’ quello che, alla fin fine, si fa con lo stacco da terra e con lo squat.
L’allenamento che prevede l’utilizzo di carichi pesanti rinforzerà il loro corpo a 360 gradi. Per trasportare carriole pesanti e costruire strade è necessaria tutta la forza di gambe, schiena, core e braccia. La costruzione di massa muscolare è assicurata.
4. Il nuoto
Quando Muten dice a Goku e Crilin di percorrere a nuoto 10 volte un lago, sembra quasi che la peggior parte dell’allenamento sia passata. Purtroppo per loro, all’interno di questo lago c’è un gigantesco squalo. Muten li ha così sottoposti a un allenamento cardiovascolare piuttosto intenso, annoverabile quasi al metodo HIT: High Intensity Training. Si tratta di un allenamento usato molto in ambito aerobico, in cui bisogna dare tutti sé stessi in un breve lasso di tempo. Discorso che nel manga viene invece amplificato all’ennesima potenza.
Derek Padula ci spiega le implicazioni fisiologiche di questo allenamento, che a quanto pare sfrutta la risposta fight or flight del corpo. Quando in gioco c’è la vita, l’adrenalina rende il corpo capace di cose altrimenti inimmaginabili. Successivamente, il corpo rilascia una grande quantità di ormoni, tra cui quello della crescita, che permetterà al fisico di adattarsi per affrontare il pericolo in modo più facile la prossima volta.
5. I riflessi
In questo allenamento poco ortodosso, Goku e Crilin sono stati legati e un albero ignari di ciò che li aspettava. Infatti, sull’albero c’era un nido di api che Muten ha poi scatenato contro i suoi allievi. Tutto questo con lo scopo di allenare i loro riflessi, mentre i due tentavano di schivare attacchi realisticamente inschivabili e soccombevano alle punture degli insetti.
In questo caso, il vero allenamento è soprattutto mentale. I due devono sopportare il dolore inflitto dalle api, che ha lo scopo di indurirli nel corpo e nell’animo. Secondo Derek Padula, inoltre, è un esempio lampante del condizionamento corporeo praticato dagli Shaolin: il marzialista rende il proprio corpo più resistente subendo colpi ripetuti, che hanno lo scopo di abituarlo al dolore e ai danni. Quando il corpo guarisce dalle ferite la pelle, i muscoli e le ossa riparano i danni ricostruendo il tessuto più spesso e resistente.
Tutti questi allenamenti, poi, andranno affrontati dai due allievi con delle pesanti zavorre a forma di guscio di tartaruga. In questo modo, il corpo dovrà lottare contro una resistenza aggiuntiva, che metterà di nuovo alla prova i muscoli con un nuovo stimolo, portandoli ad adattarsi alla nuova difficoltà e a crescere ulteriormente.