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Anche l’Agenzia delle Entrate vuole ricorrere alle AI: l’intelligenza artificiale per riscuotere meglio le tasse

L’intelligenza artificiale, nota più brevemente come AI, è ormai radicata in diversi contesti della nostra vita quotidiana. Da quella più “semplice”, come quella che regola gli algoritmi dei social network o il T9 del nostro telefono, a quella più complessa come ciò che ritroviamo all’interno di ChatGPT, Midjourney e in molti altri contesti più moderni.

È specialmente l’intelligenza artificiale di tipo generativo a sorprenderci ogni giorno. Gli stessi chatbot di cui si sente spesso parlare sono entrati a far parte di diverse realtà lavorative e imprenditoriali, nonché di alcuni strumenti utilizzati quotidianamente da scrittori, artisti e altri professionisti. Solo qualche giorno fa avevamo parlato di quell’avvocato che aveva utilizzato uno dei noti ChatBot per la sua arringa, sebbene con risultati non proprio soddisfacenti.

D’altronde, si tratta di una tecnologia ancora in costante crescita ed evoluzione. Eppure, è così promettente in alcuni casi che porta già gli enti pubblici a valutarne l’inserimento nelle loro procedure. È notizia recente, ad esempio, che l’Agenzia delle Entrate voglia ricorrere proprio all’intelligenza artificiale per creare delle liste che organizzino meglio il lavoro dei loro funzionari.

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Un approccio cauto

Come riportato da Il Giornale, pare proprio che le AI stiano arrivando per agevolare i controlli fiscali dell’Agenzia. In particolare, si tratta di un algoritmo che andrà a collaborare con il lavoro dei funzionari già presenti. Lo scopo sarà quello di individuare meglio le persone da sottoporre a ulteriori accertamenti fiscali.

I funzionari assolveranno dunque al loro compito di selezionare i contribuenti che presentano delle anomalie fiscali, mentre l’algoritmo avrà il compito di ordinare in modo più preciso i vari profili da controllare. Secondo quanto si legge dai documenti presentati dall’Agenzia, infatti, è riportato che la tecnologia servirà a “ordinare e posizioni già individuate in esito ad un analisi deterministica, così da ottimizzare i risulti e la calendarizzazione delle attività istruttorie”.

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L’Agenzia però vuole attuare ancora una certa cautela nell’utilizzo di queste tecnologie. Infatti, sebbene abbia intenzione di servirsi delle AI, richiederà comunque un’ultima verifica da parte dei funzionari umani rispetto alle liste create. Inoltre, c’è un certo scetticismo anche sull’effettiva capacità di utilizzare qualcosa del genere su larga scala, almeno per il momento.

In ogni caso, questo potrebbe essere il primo esperimento dell’ente pubblico con questa tipologia di tecnologie, che se usate con successo potrebbero benissimo evolvere il loro utilizzo in futuro.

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Camilla Flocco

Camilla Flocco

Dragon Ball, One Piece e tutto ciò che ama il web.

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