Spiderman: Across the Spider-Verse è il secondo capitolo della saga con protagonista Miles Morales, alias Spiderman. Sebbene il film sia uscito ufficialmente oggi nelle sale italiane, noi abbiamo avuto la possibilità di vederlo in anteprima così da poter condividere con voi le nostre impressioni.
Prima di incominciare la nostra riflessione, è doveroso fare una premessa: l’articolo NON CONTIENE SPOILER sulla trama del film. Sentitevi dunque liberi di proseguire nella lettura senza la paura di rovinarvi la visione.
Spiderman: Across the Spider-Verse, una moltitudine di Spider-Man
A nostro avviso, Spiderman Across the Spider Verse rappresenta un must watch per tutti gli appassionati dell’Uomo Ragno, della Marvel e dell’animazione in generale. Il film è molto solido in tutte le sue parti e risulta davvero accattivante anche per chi non adora il genere supereroistico.
Un comparto tecnico all’avanguardia
Sopra tutto giganteggia il comparto tecnico: non si può fare a meno di non notare l’amore che il team di produzione ha messo in ogni singolo frame della pellicola. A risaltare sono gli ambienti, tutti strutturati con cura quasi maniacale, tutti molto diversi tra loro. E questa diversità non è data solo dall’ambiente in sé, bensì dallo stile con cui è stato realizzato.
Infatti, come già si può facilmente evincere dal titolo del film, lo Spider-Verse è al centro dell’intreccio narrativo e ogni dimensione viene rappresentata in modo diverso rispetto alle altre. A fare la differenza qui non è solo la palette cromatica, bensì lo stile di disegno usato.
Il team, quindi, ha ripreso una tecnica già utilizzata in Spiderman: Un nuovo universo e l’ha trascinata verso nuovi orizzonti creativi. Così facendo i registi hanno ottenuto, a nostro parere, un risultato da mozzare il fiato, destinato a rapire il cuore dello spettatore.
Menzione d’onore va alle didascalie da fumetti (quei riquadri che descrivono i pensieri e azioni del personaggio) che ogni tanto appaiono durante il film. L’idea è davvero simpatica ma sfortunatamente questi non sono tradotti se non attraverso dei sottotitoli appositi (o, perlomeno, nella versione che abbiamo visto) e ciò ha un po’ affossato la riuscita pratica.
La regia
La regia, condotta da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson, riesce nella difficile impresa di esaltare ogni scena evidenziando ora l’azione, ora il dramma, ora il dilemma.
Oltretutto, molto spesso la telecamera cerca di “donare” allo spettatore i poteri di Spiderman: ecco dunque che lo spettatore si trova a rimirare una New York capovolta, con i palazzi in alto e il cielo in basso. Una scena così surreale quanto accattivante. E questo si applica anche a molte altre location.
I personaggi
Altro punto di forza di Spiderman: Across the Spider-Verse sono i personaggi. Tutti sono caratterizzati al punto giusto e agiscono a seconda del proprio scopo, positivo o negativo che sia, senza l’ausilio di scomode forzature.
Nel corso della pellicola, i personaggi principali vengono approfonditi attraverso le loro back-stories e i dilemmi morali che sono chiamati a risolvere. Da ciò consegue che l’evoluzione dei personaggi non viene esteriorizzata con le battute, bensì con il loro comportamento. Durante la visione della pellicola, quindi, non concentratevi su ciò che i personaggi dicono, ma su ciò che i personaggi fanno.
Grande pregio che riscontriamo in tutti i personaggi è loro intrinseca ilarità: ognuno a modo suo riesce ad alternare momenti comici (durante il film vi capiterà di ridere di gusto molte volte, ve lo garantiamo!) ad attimi di puro pathos emotivo. E, forse, è proprio questo alternarsi di situazioni a enfatizzare ogni scena.
Discorso a parte meritano gli Spiderman. La pellicola, infatti, riesce a far toccare con mano allo spettatore l’umanità dell’Uomo Ragno e delle sue controparti. I registi riescono a carpire quella che è l’essenza del personaggio: egli non è solo un superuomo, ma è anche e soprattutto un essere umano con i suoi problemi e i suoi drammi quotidiani.
Gli autori hanno cercato (e a nostro parere ci sono anche riusciti) di far immedesimare lo spettatore negli Spiderman di tutti gli universi attraverso le loro debolezze e le loro incertezze. Parafrasando il monologo di Kill Bill sui supereroi, Spiderman quando si sveglia non è Spiderman, è Miles Morales. Egli “deve mettersi un costume per diventare l’Uomo Ragno”.
La trama senza spoiler
Senza scendere troppo nel dettaglio onde evitare spiacevoli anticipazioni, dobbiamo riconoscere che narrazione è ben costruita. In sostanza, la trama si dipana lungo 2 direttrici: il rapporto tra genitori e figli e il destino.
In Spiderman: Across the Spider-Verse il rapporto genitoriale è affrontato su più livelli e da più punti di vista. I registi hanno fatto in modo di non far pendere la bilancia sistematicamente verso i genitori o verso i figli, bensì hanno costruito sapientemente alcune situazioni di modo che sia lo spettatore, in autonomia, a giudicare l’operato delle parti.
Parlando invece del destino, questo si impernia su di un dilemma: è meglio adempiere al destino già scritto, per quanto negativo sia, al fine di raggiungere un “bene” superiore, oppure opporvisi con tutte le forze rischiando di peggiorare le cose?
A onor del vero, tutti e due i temi sono dei cliché cinematografici fin troppo usati (e abusati), ma entrambi contribuiscono alla realizzazione di una storia granitica, grazie anche al serrato storytelling che tiene lo spettatore incollato allo schermo. Per utilizzare una metafora evangelica il destino e il rapporto genitoriale sono, insieme, la pietra angolare del film.
Molto importanti sono anche le citazioni e i rimandi fatti dalla pellicola. Essendo l’opera basata sul “Ragno-Verso” inserire cameo e citazioni ad altre opere era quasi un obbligo morale per gli ideatori del progetto. Per tutta la durata del film, vengono fatti numerosi rimandi a tutte le opere che riguardano l’Uomo Ragno: dai fumetti, ai film live-action, passando per videogiochi e le serie TV.
In tutto questo, l’unico neo della produzione si trova nel finale… e qui, purtroppo, non possiamo aggiungere altro per non rovinarvi la sorpresa al cinema.
In definitiva, Spiderman: Across the Spider-Verse riprende molte delle tecniche abbozzate in Spiderman: Un nuovo universo e le esalta al meglio delle loro possibilità, creando una cifra stilistica unica destinata a diventare simbolo del brand. Insomma, che aspettate a vederlo?
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