Dragon Ball può contare su una grandissima quantità di personaggi, nonostante l’intera storia della serie sia partita con solamente due volti e due nomi: quelli di Goku e di Bulma. Il piccolo Saiyan e la geniale ragazzina hanno poi incontrato numerosi altri personaggi nelle loro avventure, tutti al quanto peculiari. D’altronde, Toriyama è sempre stato piuttosto creativo nel creare i volti del suo manga.
Eppure, questa ricchezza di personaggi ha finito per rendergli la vita un po’ difficile, soprattutto quando si tratta di personaggi femminili. È una lamentela comune tra i fan della serie che questi non si siano mai realmente distinti molto tra loro, specialmente nella loro evoluzione. Le donne del manga di Dragon Ball, facendo forse eccezione per Bulma, hanno delle caratteristiche piuttosto simili per quanto riguarda la loro rilevanza nella storia, e il modo in cui questa progredisce.
Lo stesso Toriyama diversi anni fa aveva parlato della sua gestione dei personaggi femminili e della ragione che lo portava a renderli tutti con una specifica personalità. In realtà, la motivazione pare essere piuttosto semplice: il mangaka non riusciva a immaginari diversamente.
Il problema dei personaggi femminili
In un’intervista che deriva da Dragon Ball Forever, una guida della serie rilasciata in Giappone diversi anni fa, a Toriyama viene chiesto quale sia la sua ispirazione quando crea i suoi personaggi. È qui che il maestro ha parlato del suo processo creativo, facendo un’importante confessione che riguarda specialmente le donne del suo manga:
Quando disegno le donne, finiscono tutte per avere personalità rudi. Semplicemente non riesco a disegnarle in modo più spensierato e allegro. Non riesco a disegnarle nemmeno più docili e carine. Chi-Chi ad esempio aveva una personalità che non mi piaceva granché.
Forse è perché Goku era disoccupato… e avrebbero dovuto sopravvivere usando la fortuna dello Stregone Toro per mandare avanti la famiglia. È per questo che Chi-Chi è così fastidiosa.
Questo “limite” di Toriyama sembra essere la ragione per cui le donne del manga originale sono piuttosto simili tra loro e non ne troviamo una che sia decisamente fuori dagli schemi descritti dal mangaka. Spesso i fan discutono molto anche sul simile sviluppo che finiscono per avere tutti i personaggi femminili.
Da talentuose lottatrici, gran parte di loro vengono poi trasformate in mamme e casalinghe. Se consideriamo ad esempio Chi-Chi, Videl, e C18, possiamo notare che tutte e tre sono partite come delle promettenti guerriere, ma hanno finito poi per mettere su famiglia mollando le lotte (anche se in realtà C18 si presta ancora volentieri se necessario).
Anche la stessa Lunch, ad esempio, possiede necessariamente un lato “carino” e uno rude come quello descritto da Toriyama. Non può dunque essere limitata solo alla sua personalità da “ragazza perfetta”, e ne è la lampante dimostrazione. Quando Muten chiese a Goku di portargli una bella ragazza, fu impossibile per il nostro Saiyan trovare la “ragazza ideale”.
In Dragon Ball Super possiamo notare la comparsa delle prime eccezioni di donne puramente guerriere, almeno per il momento. Consideriamo, ad esempio, personaggi come Kale e Caulifla. Anche in questo caso, però, non troviamo un personaggio femminile che non rispecchi i canoni di Toriyama.
Caulifla è totalmente lontana dal concetto di ragazza “delicata, allegra e carina”. È anzi piuttosto determinata e decisa, essendo d’altronde a capo di una banda di furfanti. Kale, sebbene sia decisamente meno “amara”, nel manga è anche piuttosto stoica e calcolatrice.
Insomma, a Toriyama non sembra piacere particolarmente inserire nel suo manga personaggi femminili che rispettino la narrativa della “fidanzata ideale”. Questo è un aspetto che molte fan della serie sembrano apprezzare, ma a rovinare un po’ le cose è proprio il fatto che poi molte delle virtuose ragazze e donne che incontriamo nella storia facciano sempre la stessa fine.
Speriamo che in Dragon Ball Super cambi qualcosa. Considerando l’introduzione di Kale e Caulifla, oltre che il modo in cui sta avvenendo la crescita di Pan, forse si può iniziare a vedere questo aspetto della storia con maggiore ottimismo.
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