The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, pur rappresentando un’innovazione per la serie, allo stesso modo non si discosta particolarmente dal capitolo Breath of the Wild sotto alcuni aspetti: uno di questi riguarda proprio la side-quest più odiata del precedente capitolo, tornata in pompa magna anche nel nuovo titolo, parliamo, ovviamente, della quest di ritrovamento dei Korogu.
Per i neofiti, i Korogu sono dei folletti dei boschi, dall’aspetto di piantine, frequentemente apparsi nella serie. Se però, nel capitolo Wind Waker ad esempio, svolgevano la funzione di alleati di Link e custodi dell’albero Deku, in Breath of the Wild sono i protagonisti di una side-quest che definire sfiancante è riduttivo. Tale side-quest consiste nell’andare alla ricerca, in tutta la mappa, di 900 di questi esserini, abilmente nascosti, per ottenere un misero premio consolatorio.
La ricerca dei Korogu è risultata per tutti gli utenti snervante per la sua lunghezza e priva di soddisfazioni al suo completamento, necessario però per finire il titolo al 100%, e per questo motivo, fin dai primi cenni della presenza dei folletti dei boschi anche in Tears of the Kingdom, i fan hanno tremato. La maggiore libertà del giocatore, favorita dalla possibilità di combinare i diversi materiali in giro per la mappa per costruire di tutto, ha permesso ai più “sadici” di sfogare la loro frustrazione verso queste creaturine, in modi anche molto creativi.
The Legend of Zelda: l’annientamento dei Korogu
Alcuni di questi esserini sono individuabili alla “vecchia maniera”, quindi possono spawnare sotto una roccia o dopo aver colpito un bersaglio mobile che svolazza nei cieli di Hyrule, ma Tears of the Kingdom ha inserito anche una seconda categoria di folletti, che, appesantiti dal loro zaino, chiederanno al giocatore di trasportarli fino all’accampamento dove si trova il loro compare per ricevere ben due semini, gli “emblemi” che testimoniano l’aver individuato la creaturina.
Questi Korogu in particolare possono essere trasportati e collegati ad altri oggetti tramite l’Ultramano, il nuovo potere che ci consente di dare libero sfogo alla nostra fervida fantasia. Tale possibilità ha portato alcuni utenti a realizzare dei veri e propri macchinari di tortura: si va dalla cella sparata in orbita alla gabbia gettata in un burrone fino a una vera e propria crocifissione. Su Twitter possiamo trovare alcune clip veramente esilaranti a tal proposito.
Le torture più crudeli ed esilaranti del web
Tra i maltrattamenti più popolari troviamo sicuramente le crocifissioni: quest’utente ha voluto ricostruire fedelmente l’episodio biblico della morte di Cristo, con tanto di croci pronte ad accogliere i ladroni al suo fianco e, come se non bastasse, il tutto si è rapidamente trasformato in un bel falò. Solo un pensiero: poveri folletti!
Avreste mai pensato di poter simulare dei lanci della NASA in uno Zelda? Beh, diciamo che non funziona esattamente così, ma ci sono molti modi per sparare un folletto in orbita, come ha fatto questo utente.
Questo utente si è davvero sbizzarrito: da una parte abbiamo la fedele ricostruzione di un’esecuzione (siamo sicurissimi che i nostri piccoli amici non abbiano sentito niente, tranquilli), mentre, nel secondo caso, abbiamo scoperto che le capacità culinarie di Link sono migliorate da capitolo a capitolo, perché ora potremo preparare un delizioso kebab.