Non è un mistero che ChatGPT, la popolarissima creazione di OpenAI, sia al momento il fulcro del discorso sulle intelligenze artificiali. Sono all’ordine del giorno le discussioni sulle capacità dell’intelligenza artificiale in generale e sul futuro del mondo del lavoro, che potrebbe cambiare sia in negativo che in positivo.
In ogni caso, ciò che i chatbot come quello di OpenAI (e, adesso, anche quello di Bard) riescono a fare è stupefacente. ChatGPT ha semplificato la vita di moltissimi dei suoi utenti, che grazie al software possono organizzare viaggi, scrivere mail, creare riassunti in pochi secondi. Specialmente nell’ambiente scolastico, però, questa tecnologia non è sempre vista di buon occhio.
Il caso di un professore del Texas ne è una dimostrazione lampante. È notizia di queste ore, infatti, che negli Stati Uniti un insegnante (che evidentemente non ha capito molto bene come funziona il chatbot) ha bocciato gran parte degli studenti della sua classe dopo aver chiesto a ChatGPT se fosse responsabile di aver scritto i loro compiti. A questa domanda, infatti, pare che il chatbot abbia risposto in modo affermativo, confermando i suoi sospetti e portandolo ad assegnare una voto negativo a tutti.
Cosa è successo nel dettaglio
Spiegando meglio, il tutto è accaduto alla A&M University-Commerce del Texas. Degli studenti prossimi alla laurea dovranno aspettare ancora per poter conquistare il loro titolo di studio, a causa di un professore che ha utilizzato ChatGPT per decidere se far passare o meno i loro esami finali.
Il professore in questione è il dottor Jared Mumm. L’uomo avrebbe mandato una mail a un gruppo di studenti, informandoli di aver valutato i loro ultimi tre esami del semestre in maniera negativa. La decisione dei voti era stata presa da Mumm dopo aver usato ChatGPT sui loro esami, per testare se gli studenti l’avessero usato per completare i compiti. Il bot infatti aveva affermato di aver scritto tutti i loro esami.
“Copio e incollo le vostre risposte su ChatGPT, e mi dirà se il programma ha generato il contenuto.”
Sulla base di questo metodo, il chatbot avrebbe affermato di aver scritto tutto di suo pugno. ChatGPT però non è in realtà in grado di riconoscere in modo totalmente accurato i contenuti generati dalle AI, tant’è che sono stati creati programmi appositi quali Winston AI e Content Scale.
Il professore ha quindi scritto nella mail di aver giudicato gli ultimi compiti degli studenti con uno zero, dandogli l’opportunità di rimediare completando un nuovo esame. Alcuni studenti hanno tentato di fornire al professore le prove in grado di scagionarli, ma pare che egli abbia inizialmente ignorato le loro giustificazioni. A quanto pare, inoltre, non è la prima volta che con un pretesto del genere un’intera classe di studenti del professor Mumm si ritrovava a essere bocciata.
La mail è stata condivisa su Reddit, ed è venuta ben presto molto popolare. Un utente ha deciso di sottoporre il professore allo stesso trattamento, chiedendo a ChatGPT se una parte tesi da dottorando del professore fosse stata creata usando il chatbot. La risposta è stata affermativa, a dimostrazione della poca accuratezza del chatbot.
Al momento, dopo l’apertura di un’indagine interna da parte dell’università, il professore sta lavorando individualmente con gli studenti per determinare se effettivamente i contenuti da loro scritti siano stati fatti con un’AI. Secondo le dichiarazioni dell’università all’Independent, a nessuno degli studenti verrà impedito di laurearsi, e il voto è da considerare solo temporaneo.
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