Saitama è di gran lunga il personaggio più potente tra tutti quelli presenti in One Punch Man al punto che potremo facilmente definirlo praticamente invincibile: lo abbiamo visto diverse volte sconfiggere ogni avversario col minimo sforzo e le occasioni in cui ha lottato “seriamente” sono state più uniche che rare fino ad ora, al punto che riesce difficile immaginare un avversario con cui l’eroe pelato possa realisticamente trovarsi in difficoltà.
Nonostante questo suo essere apparentemente invincibile, però, in realtà Saitama delle debolezze le possiede e sono anche piuttosto evidenti. Gli ultimi capitoli di One Punch Man in particolare hanno dimostrato come tali debolezze potrebbero rivelarsi un problema serio sia per lui sia, soprattutto, per chi si trova accanto a lui sia come alleato sia come semplice civile.
Già durante l’arco di Garou abbiamo potuto notare come il suo essere “sempre in ritardo” talvolta abbia delle conseguenze disastrose: in quest’occasione, infatti, il suo prendere sotto gamba gli eventi ha portato alla morte di Genos e persino alla quasi totale estinzione della vita sul pianeta.
Certo, alla fine tutti si sono salvati per il rotto della cuffia, tuttavia non possiamo assolutamente giustificare l’atteggiamento dell’eroe solamente perché, di fatto, in questa occasione non ci sono stati danni collaterali.
Da qui possiamo tranquillamente affermare che la più grande debolezza di Saitama è proprio la sua pigrizia, mista alla sua tendenza a procrastinare e non prendere mai seriamente ciò che gli sta attorno.
Saitama per sua stessa ammissione arriva sempre troppo tardi sul posto di eventuali combattimenti e questa è una debolezza enorme se non addirittura potenzialmente fatale. Arrivare a battaglia conclusa o quasi significa non poter far nulla per salvare più nessuno e non importa quanto lui sia forte o invincibile: i morti non tornano in vita, indipendentemente dalla forza dell’eroe.
Il caso di Genos alla fine dell’arco di Garou è stato un caso più unico che raro che in futuro difficilmente ricapiterà, e se Saitama vuole essere certo di riuscire a proteggere le persone attorno a sé dovrà iniziare a prendere più seriamente il suo “hobby” di eroe e capire che non si tratta di un gioco e che arrivare in ritardo (perché troppo occupato a perdere tempo) significa mettere a rischio la vita di centinaia di persone che neanche lui, con la sua forza straordinaria, riuscirebbe a riportare in vita.