Emergono nuovi dettagli sull’affare Activision-Microsoft recentemente bloccato dall’antitrust britannica CMA dopo settimane di indagini che avevano fatto ben sperare le due parti su una possibile risposta positiva per l’epilogo della vicenda. Secondo quanto riportato nel documento finale diffuso dal CMA, l’acquisizione sarebbe stata bloccata per 10 anni, impedendo quindi la possibilità di un tentativo diverso per ottenere lo stesso risultato.
La durata di questo blocco è tanto lunga quanto ironica, considerando che Microsoft e Activision, nel periodo in cui sono stati in trattativa per portare a termine l’operazione e attendevano le risposte dai vari enti di controllo, sono riusciti a siglare numerosi accordi con varie piattaforme di cloud gaming (l’ultima quella Spagnola di Nware) per portare i loro titoli proprio per i prossimi 10 anni. Offerte simili, soprattutto nella durata, sono state girate a tante altre aziende del settore, come quella famosa nei confronti di Sony per mantenere i titoli Call of Duty sulla console Playstation.
La posizione del CMA sull’acquisizione è chiara, ma sappiamo che di certo la vicenda non è finita qui. Il CEO di Activision Bobby Kotick ha già annunciato che darà il suo supporto a Microsoft nel fare ricorso in tribunale contro la decisione, convinto che le tempistiche per la pronuncia di quest’ultimo saranno relativamente brevi.
L’acquisizione di Activision è ancora possibile secondo il DFC Intelligence
La compagnia d’analisi specializzata nel settore dei videogame DFC Intelligence si è espressa su tutta la situazione ritenendo ancora attiva la possibilità che il CMA britannico cambi la propria decisione, ma questo soltanto se Microsoft stessa accettasse di fare più concessioni agli enti regolatori. La riuscita del ricorso in tribunale potrà avvenire qualora la grande M dimostri la buona volontà in questo affare, per la quale evidentemente tutti gli accordi fatti finora non bastano.
Secondo quanto scritto dal DFC Intelligence, una soluzione che il CMA potrebbe accettare sarebbe la possibilità di accedere ad altri servizi senza utilizzare il Game Pass come mezzo, o semplicemente riducendone il peso sulla questione. Un compromesso che Microsoft potrebbe non essere disposto ad accettare considerando quanto già fatto finora.
Ci vorrà ancora molto tempo prima che la situazione arrivi ad un nuovo punto di svolta, ma chissà Microsoft dove traccerà una linea decidendo di non trovare altri accordi. Se diventerà troppo dispendioso per l’azienda di Redmond e i loro obiettivi strategici verranno compromessi, è probabile che sia lei stessa a tirarsi indietro sull’affare e abbandonare l’acquisizione, cosa che comunque porterà un indennizzo di 3 miliardi nelle casse di Activision come previsto dall’accordo in caso di fallimento dell’operazione.