Quasi per citare i TheJackal e la loro serie originale “Gli effetti di Gomorra sulla gente”, TikTok, il seguitissimo social cinese, è diventato nel corso dei mesi quasi un pericolo per i giovani. Il pregresso tecnologico e la globalizzazione, infatti, hanno creato la possibilità di disinformare e destabilizzare la massa con dei semplici click.
TikTok, come nel passato lo sono stati Facebook e Instagram, ha un’enorme potenziale sia positivo che negativo sulla propria community. La creazione di filtri basati su AI, per esempio, per migliorare la bellezza può semplicemente far calare l’autostima di migliaia di persone o un semplice video discriminatorio può compromettere la vita di qualcuno.
Qual’è il segreto di TikTok?
TikTok nasce nel 2016 da Zhang Yiming, fondatore di ByteDance, che trasformò la sua piattaforma di condivisione di contenuti multimediali Douyin scartata dalla Repubblica Popolare Cinese. In pochi anni, però, grazie a campagne pubblicitarie e ad algoritmi di scelta molto accattivanti, ha creato la moda dei video brevissimi e verticali ed è diventata una delle applicazioni più scaricate al mondo.
Attualmente, TikTok è una delle rivali principali del grande colosso di Meta, capitanato da Mark Zuckerberg, e ha attualmente circa un miliardo di utenti attivi al mese. È infatti la quarta app più utilizzata al mondo, proprio dopo Facebook, YouTube e Instagram. Il suo successo probabilmente è dato da uno speciale algoritmo che permette la popolarizzazione di un contenuto istantaneamente, tralasciando che sia un contenuto di qualità o meno, basta che piaccia al pubblico in target.
La piattaforma cinese, infatti, è capace di trasformare chiunque in star di internet e quindi a lavorare tramite l’app stessa. Il suo particolare algoritmo ha permesso alla massa di spostarsi piano piano dalle app più blasonate di Meta a questa nuova ma, quest’ultima, a differenza di TikTok, cerca di contrastare la disinformazione modificando in continuo il proprio algoritmo.
TikTok può diventare un’arma a doppio taglio
Proprio per la sua capacità di trasformare ognuno di noi in piccole star, TikTok ha dei grandissimi difetti. Questa piattaforma ha la possibilità di creare dipendenza e lo dimostrano proprio studi scientifici condotti negli Stati Uniti dove, di media, l’utenza del social (che vanta circa 80 milioni di persone attive al mese) passa sull’applicazione ben 89 minuti al giorno.
A differenza degli altri social, TikTok è molto più bravo a riconoscere i gusti dei propri utenti, andando sempre a consigliare video e contenuti multimediali molto papabili da vedere. L’applicazione, in pratica, cerca di creare assuefazione e gratificazione alla propria utenza mentre scrolla decine e decine di video. Il problema più serio, però, differentemente dagli altri social, è che qui abbiamo solo video molto brevi (di media tra i 15 e i 30 secondi) che recano enormi danni alla capacità di attenzione e concentrazione. Già nel 2022, infatti, la metà degli utilizzatori ha dichiarato “stressante” guardare video con durata superiore al minuto.
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Il tanto amato algoritmo di TikTok, quello che rende subito star gli utenti, però, è fin troppo aggressivo. Infatti, la piattaforma cinese raccoglie un’enormità di dati dai propri utenti, anche il semplice copia-incolla e li usa o per la gestione dei contenuti o comunicandoli al governo cinese. Nonostante ByteDance abbia affermato ufficialmente che i server sono fuori dalla Cina, è stata comunque notata una connessione con i server della Cina occidentale.
Anche la creazione di filtri bellezza basati sull’AI possono essere dannosi per la salute. Per esempio, il filtro Bold Glamour è un’incredibile opera di TikTok che riesce a migliorare il proprio volto senza stravolgerlo , in maniera decisamente naturale. Mentre i filtri di generazione passata sommavano foto e video 3D online con quello visto sulla fotocamera, questi nuovi filtri AI permettono di adattarsi al viso perfettamente e in modo piacevole. Questo, però, sta alterando gli standard di bellezza e sta avendo effetti psicologici negativi soprattutto sugli adolescenti.