Gli indici di gradimento su MyAnimeList alle stelle, le reazioni estremamente positive dei fan che plaudono alla resa tecnica e artistica, gli oltre 30 milioni di visualizzazioni su Youtube della opening: non si può non citare il grande successo che sta avendo Oshi no Ko in questa stagione primaverile animata.
Al momento, il manga originale si compone di 11 volumi tankobon (in Italia sono usciti 7 volumi, a cura di J-pop) e 115 capitoli, con una storia che via via diviene sempre più fitta e cupa. Con tutta probabilità, l’anime adatterà i primi due archi narrativi, corrispondenti ai primi 2 volumi (di cui il primo è stato adattato in un episodio speciale di un’ora e mezza), Prologo e Mondo dell’Intrattenimento.
Durante la proiezione speciale del primo episodio nei cinema giapponesi, è stata distribuito il racconto breve 45510, sempre a cura di Aka Akasaka: questa piccola chicca, scritta dal punto di vista di un’anonima ex idol delle B-Komachi, permette al lettore di scoprire nuovi e inquietanti dettagli sulle dinamiche tra le vecchie idol e la loro stella così abbagliante.
Il live streaming perduto
Le vicende narrate in 45110 sono ambientate 16 anni dopo la tragica morte di Ai per mano di uno stalker: una delle vecchie idol del gruppo B-Komachi, scioltosi due anni dopo il delitto, rinviene un vecchio live streaming con protagonista proprio Ai. Ed è qui che l’ex B-Komachi esprime il suo pensiero sulla sua precedente, sfavillante compagna.
Odio e amore
Ai Hoshino era odiata da tutte le componenti, poiché le relegava a un ruolo di mere comprimarie, accompagnatrici. Nonostante il grande successo del gruppo, l’anonima componente quasi rimpiange la scelta di divenire una idol, essendo state obbligate a una vita di concerti continui, canoni di bellezza estremamente cangianti e a rinunciare alla vita di normali liceali.
Ma, ammette, senza Ai le B-Komachi non sarebbero state mai in grado di avere un successo così grande, così immenso. Ai era croce e delizia del gruppo: sia l’idol più invidiata e vessata per quella bellezza pura e per il suo ruolo assolutamente centrale, sia la colonna portante che le ha portato alla gloria.
Di facciata, le B-Komachi erano un gruppo affiatato, unito, le cui componenti andavano d’accordo senza problema alcuno. L’amara verità era ben diversa: erano tutte profondamente invidiose di Ai. E lo sapeva bene, tanto che manteneva un certo grado di distacco da loro, accentuato da uno spiacevole furto ad opera di una componente: da quel momento, divennero tutte delle mere comparse della star Ai.
Innocenti bugie e tristi verità
Il live streaming era un’intervista, ripresa dalla opening dell’anime IDOL, dove venivano fatto semplici domande ad Ai, come “qual è il tuo cibo preferito?”. Domande a cui però Ai svicola o addirittura mente spudoratamente, a volte in maniera persino stravagante, al fine di concentrare sempre più su di lei l’attenzione.
Alle successive domande sul matrimonio e l’amore, Ai risponde vagamente, quasi come se stesse elaborando il suo pensiero lì: dapprima non riesce a concepire, ma poi arriva alla conclusione che vuole stare insieme con qualcuno per sempre. Quel “qualcuno” sono i figli di una sua immaginaria parente: Ai in questo modo salva la sua reputazione, poiché ella aveva effettivamente partorito da poco.
Seguono altre domande sull’amore, come un fiume un piena, pressanti, alle quali la ragazza risponde in maniera ingenua, innocente, esattamente come una persona che non ha conosciuto l’amore risponderebbe. Ma anche per la paura di non essere accettata pienamente: Ai parla poco di se stessa, perché ha paura che un’altra persona non la accetti pienamente.
L’ex membro delle B-Komachi ammette che Ai è stata sincera in questo frangente, e che anche lei fece un’intervista simile, dove, parlando del più e del meno, si arrivava a domande personali, dove le idol si sentivano in dovere di non mentire.
La trasmissione però si interrompe di colpo: era solo un pezzo dell’intera intervista, i restanti sono andati perduti, e non c’è modo di recuperarli. Ma l’anonima ragazza non si dà per vinta, e prova a trovare il resto tramite un motore di ricerca: ciò riporta alla luce un antico progetto delle B-Komachi.
Il blog: una richiesta d’aiuto inascoltata
Quando ancora tutte andavano d’accordo ed erano tutte speranzose di un futuro radioso, le quattro B-Komachi originali crearono un blog condiviso tra loro. Sulle prime, l’ex compagna di Ai non trova la password giusta, ma, riflettendo sui nomi delle fondatrici, inserisce la sequenza 45510: riesce così ad avere accesso al blog.
Nota: le quattro fondatrici delle B-Komachi si chiamavano Takamine, Nino, Ai, Watanabe, e nel T9 giapponese le loro iniziali (Ta, Ni, A, Wa) si ottengono premendo appunto 45510 (5 una volta per la sillaba “Na”, due volte per la sillaba “Ni”).
Il blog si rivela scarno, di poca qualità e con buona probabilità era sconosciuto perfino ai fan più accaniti. Ma un singolo articolo mai pubblicato desta la curiosità dell’anonima ex idol delle B-Komachi.
L’insostenibile peso della debolezza
L’autrice della bozza è Ai Hoshino stessa, ed è una vera e propria dichiarazione di scuse verso le proprie compagne: Ai si pente della rigidità e della freddezza che si è creata tra le componenti, con le quali vorrebbe tornare a ridere, a scherzare, e di quanto sia stata sciocca a non accorgersene subito. Vorrebbe farsi sinceramente perdonare, dire qualcosa per sistemare tutto.
Ma l’ex compagna cancella immediatamente la bozza di Ai. Non finisce nemmeno di leggerla: per lei, questa non era Ai Hoshino, non era la stella delle B-Komachi, non si è mai mostrata debole se non una singola volta parlando della madre.
Nessuno deve conoscere questo lato di Ai, nessuno deve poter leggere il suo grido di aiuto, nessuno deve anche solo pensare che Ai fosse debole, anche per un momento: l’intero blog viene completamente cancellato dalla rete.
Sullo schermo del computer ormai spento, si riflette il volto della ragazza che un tempo era amica di Ai Hoshino: il volto di una ragazza devota alla sfavillante idol delle B-Komachi più di chiunque altro. Il volto di una delle persone che maggiormente credevano in Ai Hoshino.