Horizon Forbidden West: Burning Shores è un’espansione importante, che va ad aggiungere nuove meccaniche, nuovi nemici e una grande nuova mappa, tutto questo si adatta al gioco base quasi senza risultare un “more of the same” (quasi perché è pur sempre un DLC), contribuendo ad ampliare la storia di Aloy con tanti tasselli ben amalgamati nel prodotto originale.
Guerrilla Games ha rilasciato Forbidden West sia per PlayStation 4 che per PS5 all’inizio dello scorso anno, ma ora, come tutti voi ormai saprete, il DLC Burning Shores è disponibile esclusivamente per l’ultima nata in casa Sony. Questa mossa un po’ controversa ha fatto però sì che il team di Guerrilla potesse proporre una qualità tecnica generale migliorata, che rende Burning Shores già di suo un must-play per i possessori del gioco, ma come si comporta tutto il resto? Scopritelo nella nostra recensione completa
Burning Shores inizia dopo la fine della campagna principale con un piccolo preambolo quando riceveremo una chiamata da un personaggio che conosciamo fin troppo bene, il quale darà ad Aloy la missione di dare la caccia a uno Zenith nelle rovine vulcaniche di quella che era Los Angeles, ora chiamate Spiagge Ardenti.
La trama si sviluppa da qui in un crescendo sempre maggiore che ci ha fatto pensare più di una volta che tutto questo materiale avrebbe potuto essere impiegato per dare base ad un terzo capitolo, piuttosto che ad una “semplice espansione”, e si sente durante il gioco la necessità che avevano i ragazzi di Guerrilla nel chiudere la storia senza esagerare troppo per un prodotto da soli 19.99€.
In questa nuova avventura da circa 15 ore, la nostra protagonista farà la conoscenza di nuovi personaggi, sia amici che nemici, ma anche di nuove e letali macchine che ci daranno non poco filo da torcere.
A proposito di filo da torcere
L’unico vero problema che possiamo imputare a Horizon Forbidden West: Burning Shores è che non c’è nessun tipo di riassunto o tutorial aggiuntivo all’inizio del DLC, nemmeno andando ad attivare forzatamente gli aiuti nelle impostazioni. Questo è in realtà un non-difetto, che si, se state giocando Forbidden West tutto d’un fiato non noterete, ma se come noi non toccavate il titolo da circa un anno vi costringerà a cercarvi qualche guida su YouTube o nel peggiore dei casi vi farà tirare giù qualche santo dal calendario (si, sto guardando te botola sul muro)
Il combattimento inoltre è calibrato (ovviamente) sulla difficoltà da endgame, e quindi ogni singolo nemico che incontrerete venderà cara la sua pelle meccanica facendovi sudare sette camicie in molte occasioni, almeno nelle prime ore di gioco.
Andando avanti nella storia combatteremo battaglie contro nemici base con difficoltà sempre leggermente crescente, ma lì, almeno dopo aver ripreso un po la mano, la colpa della nostra sconfitta sarà da imputare al gioco, e non al nostro aver dimenticato i comandi. Invece, alcune bossfight peccano di un bilanciamento un po troppo sfavorevole anche per chi ha appena finito la campagna principale, che le rende delle sfide ardue ed a tratti fastidiose, in cui il ritmo si spezzerà costringendoci a giocare più safe in controtendenza con il classico combattimento fluido e veloce che contraddistingue la saga di Horizon.
L’esclusività PS5 è giustificata?
Ebbene si, secondo il nostro modesto parere, l’esclusività di Burning Shores (nonostante il gioco sia disponibile su PS4) è pienamente giustificata dal livello tecnico che il DLC riesce a restituire. Le nuvole ora non saranno più elementi 2D Raycasting bensì elementi completamente tridimensionali (un po come il fumo volumetrico di Returnal), e una modifica del genere non sarebbe mai potuta arrivare sulla old-gen.
Inoltre gli scorci lavici, i giochi di luce degli ologrammi sparsi per la mappa e in generale le nuove accortezze grafiche sono tanto affascinanti quanto energivore in termini di risorse, giustificando il salto generazionale obbligatorio. Certo, Guerrilla avrebbe potuto sforzarsi a lavorare sull’ottimizzazione e stringere la cinghia per ficcare il gioco con forza dentro la nostra cara PlayStation 4 fat che chiede pietà, ma siamo onesti, dopo 3 anni all’interno della “next-gen”, è arrivato il momento di abbandonare le vecchie macchine e dedicarsi totalmente al nuovo hardware.
In poche parole, se vi siete divertiti a giocare ad Horizon Forbidden West e possedete una PS5, cosa state aspettando? Burning Shores è il vostro prossimo acquisto. Il combattimento (quando non è rotto) è più soddisfacente che mai con addirittura una nuova arma utilizzabile che ci aiuterà a fare piazza pulita dei nostri meccanici nemici.
Insomma, questa espansione è un tripudio di combattimenti, macchine ed esplorazione che non mancherà di divertirvi. Il gioco, come anticipato in apertura, è ottimo, sarebbe stato già una buona base per un eventuale terzo capitolo, ma anche così senza particolari stravolgimenti è un’esperienza da non lasciarsi scappare. Il team sta procedendo nella direzione giusta, e non vediamo l’ora di scoprire cos’altro il mondo di Horizon ha in serbo per noi.
Burning Shores è un DLC per Horizon Forbidden West, disponibile esclusivamente su Playstation 5 dal 19 Aprile 2023
Horizon Forbidden West: Burning Shores
Voto - 8.5
8.5
/10
Burning Shores è un DLC per Horizon Forbidden West, disponibile esclusivamente su Playstation 5 dal 19 Aprile 2023