L’anime di Dragon Ball Super si è fermato ormai da anni, mentre l’opera di Toriyama e Toyotaro continua ad andare avanti in forma cartacea. La serie ha introdotto all’interno della storia di Goku numerosi nuovi personaggi, che hanno portato il livello dei nostri Saiyan verso vette ancora più alte.
Tra questi personaggi, ci sono sicuramente Whis e Beerus. L’angelo e il Dio della Distruzione sono presenti nella storia di Super fin dall’inizio, e sono stati proprio loro due a determinare la grande crescita mentale e fisica di Goku e Vegeta.
Tra l’altro, sono anche tra i volti più curiosi della serie. I fan sono spesso affascinati dalle informazioni che li riguardano, essendo due figure dal potere e potenzialità esagerate e ognuna con la propria gerarchia e le proprie regole. Il cosplay di oggi riguarda in particolare proprio Beerus, in una versione decisamente inusuale.
Dragon Ball Super, il Dio dell’Universo 7 e la sua gemella
Beerus, il Dio della Distruzione del 7° Universo, è senza dubbio un personaggio sorprendente. Potentissimo, ma anche molto goloso e pigrone. Malgrado il suo lavoro sia quello di distruggere i pianeti per assicurarsi l’equilibrio dell’universo, spesso si limita a dormire per anni e anni, oppure è impegnato a mangiare. Tutto questo, ovviamente, quando non ci sono guai in vista nei quali è invischiato solitamente anche Goku.
Sappiamo che il dio ha un fratello, Champa, che è la sua versione con alcuni chili in più e che si occupa di governare nell’Universo 6. Possiamo quindi avere un’idea precisa di come sarebbe un Beerus non così magro, ma oggi scopriamo anche l’aspetto che avrebbe il “gatto divino” se fosse di genere femminile.
La cosplayer Skyla Rayne ha portato sui suoi profili proprio la sua versione della divinità, ricopiandone sia gli abiti che le lunghissime orecchie. La carnagione viola, gli occhi felini e lo sguardo ricordano perfettamente quello di Beerus, e il tutto è racchiuso nella tipica frase del Dio che ormai lo contraddistingue: prima della creazione, c’è la distruzione. Vi presentiamo dunque quella che potrebbe benissimo essere la sua sorella gemella.
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