No, non si tratta del più famoso villain di Super Mario a dover rimborsare la stessa azienda che lo ha creato. Gary Bowser condivide il cognome con il personaggio e una relazione con Nintendo, quest’ultima tutt’altro che idilliaca in quanto si tratta di un ex membro del team Xecuter, la cui dedizione era quella di modificare gli hardware console per permettere di poter giocare illegalmente a numerosi titoli.
Questo team è stato sciolto nel 2020 quando Gary Bowser (al tempo amministratore e “venditore”) e altri suoi soci furono arrestati e cacciati via dalla Repubblica Dominicana per poi rimanere in custodia federale a lungo, fino al giorno della sua condanna per 40 mesi di prigione nel centro di detenzione federale SeaTac nella città di Seattle avvenuta agli inizi del 2022. Oltre un anno dopo, precisamente il 28 Marzo 2023, l’ex volto pubblico di Xecuter è stato scarcerato per buona condotta, ma purtroppo per lui questa è la sua unica buona notizia.
Nel 2021 infatti Nintendo aveva fatto causa a Bowser chiedendo 5 anni di reclusione e un larghissimo risarcimento per le perdite causate alle società di videogiochi, la loro compresa, stimate per oltre 65 milioni di dollari. L’uscita di prigione implica l’inizio del pagamento di quanto pattuito nei confronti di Nintendo, una somma non proprio irrisoria.
Una vita spesa a risarcire Nintendo per Gary Bowser
La causa si è conclusa con i 40 mesi di reclusione già detti e con oltre 14 milioni di dollari di risarcimento, precisamente 4.5 milioni a Nintendo of America e 10 milioni a Nintendo stessa, per un totale di 14.5 milioni di dollari da pagare per Bowser. Secondo quanto dichiarato dall’ex amministratore stesso, egli avrà ora 6 mesi di tempo prima di dover iniziare a pagare regolarmente fino al risanamento del debito.
Finora ha potuto rimborsare soltanto 175 dollari guadagnati svolgendo dei lavori durante il periodo della detenzione, cifra irrisoria davanti all’enorme quantitativo rimasto. In questi 6 mesi dovrà ora impegnarsi per trovare un lavoro (obiettivo non semplice per coloro usciti di prigione) e destinare una parte dello stipendio alle casse dell’azienda giapponese, che secondo il patteggiamento potrà avere diritto al 25-30% del reddito mensile lordo di Bowser.
Sicuramente le sue prospettive di vita non sono felici, specialmente se consideriamo che Gary Bowser ha ormai 53 anni e per lui sarà estremamente dura (se non impossibile) riuscire a risanare il debito per intero anche nel caso in cui riuscisse a trovare un lavoro stabile al suo ritorno in Canada.