Il genere distopico è da sempre uno di quelli che più affascinano e attraggono uomini e donne di ogni nazionalità ed età. Che si parli del noto 1984 di Orwell o de La Svastica sul Sole di Philip K. Dick, in ogni caso la distopia riesce a realizzare in maniera perfetta ciò che spesso non tutti i generi letterari riescono a conquistare: far riflettere il lettore sul mondo che lo circonda e sui suoi pericoli. Se poi a ciò aggiungiamo un pizzico de L’Attacco dei Giganti e de Le Ali della Libertà, allora il risultato si può riassumere perfettamente in tre parole: Fungus and Iron.
Fungus and Iron è un manga scritto e disegnato dall’autrice Ayaka Katayama, qui alle prese con la sua prima opera, ed edito sul Bessatsu Shonen Magazine, rivista che sicuramente tutti voi conoscerete per il fatto che ha ospitato per tutta la sua serializzazione L’Attacco dei Giganti, che menzionavamo prima. Lo stesso Hajime Isayama ha peraltro raccomandato caldamente la lettura di Fungus and Iron, e chi siamo noi per non fare lo stesso?
Sin dalle primissime pagine l’autrice ci presenta il contesto della sua storia: ci troviamo in un mondo distopico in cui tutti gli esseri umani sono completamente privati della loro libertà e manipolati per seguire ciecamente i “comandamenti” imposti loro dal regime. Indottrinati dalla mattina fino alla sera, i pochi dissidenti che osano pensare con la loro testa o mettere in discussione l’autorità sono torturati, uccisi o nella peggiore delle ipotesi mandati fuori dalle mura a morire in una missione suicida.
Proprio così, mura: perché gli uomini di questo universo sono costretti in una sorta di struttura gestita interamente dal regime che nonostante sembri un campo d’addestramento sin dalle prime pagine ci fa pensare a tutt’altra realtà: più che un campo militare, sembra un vero e proprio carcere. Impossibile non notare in questo senso l’esplicito richiamo sia a L’Attacco dei Giganti sia a Le Ali della Libertà.
Il protagonista è Dante, un ragazzo incapace di leggere e scrivere e che forse proprio per questo è da sempre immune all’indottrinamento del regime. Non passa molto tempo prima che i comandanti decidano di mandarlo fuori dalle mura, sperando di liberarsi di lui, tuttavia fuori dalle mura questi fa ben più di una sconvolgente scoperta: prima di tutto, che il mondo è molto più vasto di quanto credeva, molto più bello e grande rispetto a ciò che riusciva a intravedere oltre le mura. Anche in questo possiamo apprezzare la velata citazione al personaggio di Eren Yeager.
Oltre a questo, Dante fa la conoscenza di Aoi, una ragazza proveniente dal distretto femminile che proprio come lui non ha mai subito la manipolazione del regime. A differenza di Dante, la ragazza sembra provenire da una realtà del tutto femminile, ma per il resto generalmente simile a quella da cui proviene il ragazzo. Ancora più strano, poi, è il fatto che ci viene detto che le forme di vita in cima alla catena in questo mondo distopico siano… I funghi, rappresentati qui come giganti e a tratti anche minacciosi, oltre che pericolosi.
Dante e Aoi promettono di rivedersi, ma una volta tornato al campo il nostro protagonista viene nuovamente rinchiuso e torturato: proprio a partire da questi eventi avrà inizio una vera e propria “ribellione” da parte del protagonista, che decide di distruggere il mondo che il regime di Amigasa ha creato solo per poter rivedere “quella ragazza”. Ma la realtà non è così semplice: il ragazzo verrà coinvolto con Ether, un regime rivale, e i pericoli non faranno altro che aumentare pagina dopo pagina.
In conclusione, Fungus and Iron è un’opera che sicuramente promette sin da subito di affrontare temi importanti come la ricerca della libertà, la ribellione contro una distopia e la fantascienza: lo stile dell’autrice così come il suo tratto sono ancora un po’ acerbi, tuttavia se indirizzata bene quest’opera potrebbe rivelarsi un piccolo gioiello di questo genere.