Quando si avanza il piede nel fangoso terreno dei diritti creativi e di copyright è sempre bene munirsi di pazienza e perseveranza, qualità che sembrano appartenere a Monster Energy. La compagnia, infatti, ha sporto diverse denunce nei confronti del rinomato marchio Pokémon (altrimenti conosciuto con il nome integrale Pocket Monsters) e dell’altrettanto famoso titolo Monster Hunter per la parola “monster” contenuta nei loro rispettivi nomi.
A detta di Monster Energy Company, la mamma di Monster Energy Drinks, questa dicitura comune porterebbe il pubblico a confondersi. Questo nonostante il fatto che tutti questi titoli appartengono a categorie di competenza ben diverse da quelle del famoso energy drink. Sulla base di questo asserto, l’azienda Monster ha fatto piovere denunce su molti marchi e titoli che riportano in maniera assolutamente legittima e arbitraria la parola “monster“, di uso peraltro molto comune nei più disparati ambiti creativi e artistici.
Probabilmente è proprio su questo punto che gli imputati hanno costruito la propria difesa e sono riusciti a vincere tutte le cause attualmente intentate nei loro confronti. Tuttavia, non si può dire che quest’ultima pecchi di ostinazione: l’ultima causa intentata nei confronti del marchio dei famosi mostriciattoli tascabili risale infatti al novembre del 2022, e considerati i tempi degli iter legali la data può considerarsi relativamente recente.
Monster Energy alla carica: le altre vittime legali
L’intento da parte di questa azienda di preservare a tutti i costi il proprio marchio appare quantomeno lampante: dopo aver preso di mira Pokémon X, Y, Sole e Luna, Monster Hunter Cross e Monster Hunter come marchio completo, il loro spasmodico istinto protettivo non ha risparmiato nemmeno Dark Deception: Monsters & Mortals e Immortals: Fenyx Rising, che inizialmente portava il nome di Gods and Monsters che è poi è andato incontro a un cambiamento ma non per la causa in corso con l’azienda di energy drinks.
Insomma, sebbene la Monster non abbia ancora ottenuto molto da queste cause, di certo le si può riconoscere a mani basse la dedizione nel preservare la propria identità e lo zelo che li anima nel farlo. Purtroppo però di norma tali azioni legali innescate su queste basi contribuiscono solo ad accrescere il lustro e la visibilità (già immensa) dei titoli presi di mira.