Il 2023 non è cominciato nel migliore dei modi per i Marvel Studios. Dopo Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha ottenuto una accoglienza abbastanza controversa al botteghino, per lo studio è cominciato un periodo di “crisi” interna causato anche da diversi problemi che hanno riguardato i vertici Disney.
Ma cerchiamo di partire dall’inizio. A novembre 2022, viene annunciato il ritorno di Bob Iger come capo della Disney.
La scelta non è altro che conseguenza di una grandissima crisi che ha colpito la major lo scorso anno e che ha costretto la casa di produzione a rimettersi nelle mani di colui che l’aveva resa grande.
Il ritorno dell’ex CEO al vertice ha, ovviamente, avuto una serie di ripercussioni economiche ed occupazionali. Al momento si contano più di 300mila licenziamenti confermando quanto la DIsney stia facendo di tutto per riuscire a far quadrare i bilanci dopo anni passati in perdita.
Il ritorno di Bob Iger e il “cambio” di linea produttiva
Dal punto di vista creativo sembra che Iger abbia imposto una nuova produttiva che impone anche ai grandi studi cinematografici di proprietà della Disney un aumento della qualità delle produzioni.
Questa scelta è bilanciata, logicamente, con una diminuzione della frequenza di uscita dei prodotti. In anni in cui i Marvel Studios hanno iniziato a sfornare film e serie tv ad una velocità quasi allarmante, la decisione di Iger ha sicuramente cambiato le carte in tavolo.
Con molta probabilità è proprio questo ad aver portato al rinvio di serie tv come Echo e Ironheart, inizialmente previste per il 2023, oppure al cambio di data d’uscita di The Marvels.
E’ inutile girarci intorno, dall’uscita di Endgame i Marvel Studios sono stati esposti sempre di più a pesanti critiche da parte di giornalisti e pubblico proprio a causa della loro necessità di sfornare continuamente prodotti lasciando in secondo piano la qualità realizzativa di ognuno di loro.
La diminuzione improvvisa di film e serie tv in uscita in un anno e la riprogrammazione delle prossime fasi è solo conseguenza di una crisi profonda che non ha toccato solo i Marvel Studios ma la Disney.
Il licenziamento shock di Victoria Alonso: cosa sta succedendo?
Per lo studio di Kevin Feige la situazione si è solo maggiormente complicata dopo il licenziamento di Victoria Alonso, storica produttrice e presidente della produzione fisica e della post-produzione, degli effetti visivi e della produzione di progetti animati dei Marvel Studios.
Nel corso delle settimane si sono accavallate diverse accuse nei suoi confronti. Le prime riguardavano un presunto ambiente tossico creato con gli artisti dei VFX, dopo che alla fine dello scorso anno molti di loro lamentarono le pessime condizioni di lavoro legate ai progetti dei Marvel Studios e alle tempistiche imposte.
La Alonso, direttamente licenziata dalla Disney, è stata accusata, inoltre, di aver violato un contratto di esclusiva che, a quanto pare la legava alla casa di produzione. Il fatto che sia stata annoverata tra i produttori del film candidato agli Oscar Argentina, 1985 avrebbe causato l’effettivo licenziamento.
Solo questione di soldi?
La risposta della Alonso, avvenuta tramite il suo team di avvocati, invece, parla di una uscita “ingiusta” causato dal suo rifiuto di fare qualcosa di disdicevole. L’accusa è quella di averla messa a tacere su questioni a lei molto vicine.
Secondo alcuni, si starebbe facendo riferimento ad una dichiarazione fatta dalla produttrice che esortava gli alti vertici della DIsney a schierarsi sulla scottante questione della legge Don’t say Gay diramata in Florida lo scorso anno.
Secondo il giornalista e podcaster Matthew Belloni, la disputa riguarderebbe, come al solito, soldi e guadagni. Nella sua newsletter ha svelato che, secondo alcuni rumor interni, la Disney avrebbe licenziato l’Alonso senza concederle una cospicua buona uscita citando come “scusa” la violazione contrattuale.
L’arresto di Jonathan Majors
Se fino a qualche settimana fa il licenziamento dell’Alonso sembrava essere la questione più urgente e grave da gestire, i vertici Marvel si sono trovati, pochi giorni fa, a dover far fronte ad un uragano.
La scorsa settimana a New York è stato arrestato Jonathan Majors nuovo volto di riferimento del Marvel Cinematic Universe.
L’interprete di Kang è stato fermato dalla polizia e accusato di aggressione, strangolamento e molestie. Secondo le forze dell’ordine Majors avrebbe strangolato, picchiato e minacciato la donna, trentenne, in un appartamento.
La ragazza, che sembra sia la sua attuale compagna, è stata trovata con ferite non gravi al collo, al corpo e al viso. Attualmente in attesa di giudizio, l’attore rischierebbe 7 anni di carcere dopo una denuncia avanzata dall’ufficio distrettuale di New York.
La risposta dell’avvocato
La risposta del suo avvocato è stata immediata: “Stiamo rapidamente raccogliendo e presentando prove al procuratore distrettuale con l’aspettativa che tutte le accuse vengano ritirate a breve”.
Ha inoltre affermato che “le prove includono riprese video dal veicolo in cui si è verificato l’episodio, la testimonianza dell’autista e di altri che hanno visto e ascoltato l’episodio e, soprattutto, due dichiarazioni scritte della donna che ha ritrattato queste accuse”.
Diversi giorni fa sono state pubblica dei messaggi mandati dalla vittima all’attore nel quale sembra che la donna si assuma tutte le responsabilità dell’accaduto. Ovviamente, i messaggi dovranno essere verificati e bisognerà capire la loro attendibilità.
Cosa poter ripartire?
Il 2023 non è cominciato in maniera idilliaca per i Marvel Studios tra problemi produttivi e vicissitudini che hanno coinvolto coloro che lavorano direttamente al franchise, l’obiettivo della major sembra essere quello di far tornare le persone a concentrarsi sui prodotti e non su ciò che ci gira intorno.
L’uscita di Guardiani della Galassia Vol.3 il prossimo mese sembra un ottimo modo per iniziare questa “missione”.