Nelle ultime settimane avrete sentito parlare sicuramente di ChatGPT e in generale di “intelligenze artificiali” utilizzate nell’arte o nella creazione di testi scritti. Le grandi aziende tecnologiche si stanno tutte preparando a un futuro basato sulle IA “testuali”. Dopo che OpenAI ha lanciato lo scorso novembre ChatGPT, anche Google e Microsoft hanno annunciato a loro volta le loro IA di questo tipo (Bard e Bing Chat).
Queste IA non sono di certo una novità. Nella vostra esperienza avrete sicuramente interagito con una chat che risponde automaticamente alle vostre domande. Molte aziende hanno infatti adottato negli ultimi 5 anni una sorta di “bot” per alcune sezioni della loro assistenza clienti. Ovviamente il funzionamento è molto diverso rispetto a ChatGPT, ma il principio base è lo stesso: l’utente pone una domanda all’assistente virtuale e questo elabora una risposta in base a delle conoscenze che possiede.
Ma cosa rende diverso ChatGPT da questi assistenti “più semplici”? E, soprattutto, a che cosa serve? E come si usa? Rispondendo a queste domande scopriremo insieme perché si parla così tanto del bot di OpenAI, sia in Italia che nel resto del mondo
Che cos’è ChatGPT?
Inanzittutto: che cos’è ChatGPT? Parliamo di un bot “addestrato” a rispondere agli utenti come se stesse conversando con loro, in base a informazioni pregresse che ha nella sua memoria e algoritmo.
Come forse saprete, in Italia ChatGPT è stato bloccato dal Garante della Privacy e non vi si può accedere direttamente dalla home page di OpenAI. Esistono due modi molto semplici per continuare a usare ChatGPT nel nostro Paese: o con una VPN gratuita, oppure scaricando l’app Poe – Fast AI Chat dall’App Store, che ha ChatGPT integrato e che può essere usato senza problemi anche in Italia
Una volta che siete riusciti ad accedere al bot, basterà creare un account o loggarvi con il proprio profilo Google per utilizzare la chat. Appena aprirete ChatGPT, in basso basterà scrivere una domanda, un comando o qualsiasi altro testo e il bot vi risponderà in maniera articolata. Nel nostro caso avevamo provato a chiedere al chatbot di crearci uno stand di Jojo. Come potete notare, le risposte sono state molto lunghe e ben articolate.
Un volta scritta una domanda e ricevuto risposta dal bot, potrete continuare la “conversazione” parlando dello stesso tema oppure cambiando totalmente argomento. La particolarità del bot di OpenAI è che tenta di rispondere alle vostre domande sempre e comunque in maniera un minimo approfondita, anche quando non riesce nell’intento.
Per esempio, ChatGPT non è ancora capace di rispondere a domande su cosa sia meglio tra un elemento X e un altro elemento Y. Se chiedessimo quale opera sia migliore tra One Piece e Dragon Ball, il bot vi risponderebbe in maniera approfondita sui punti di forza di ciascun anime, concludendo che “non esiste un’opera migliore di un’altra” (il bot ci tiene a essere molto equilibrato).
I mille utilizzi del bot di OpenAI
Ma a parte l’uso goliardico di questo bot: all’atto pratico, a che cosa serve ChatGPT? Perché se fosse utile solo per domande e risposte frivole come quelle viste sopra sarebbe passato di moda in pochissimo tempo. E invece il suo successo è dipeso proprio da sue applicazioni pratiche.
A un livello più elevato, ChatGPT è molto utile per esempio per creare delle liste di argomenti o anche delle liste sui monumenti principali da vedere in una certa città piuttosto che un’altra. Ad esempio, chiedendo “Che cosa posso vedere a Milano?”, il bot ha fornito un elenco delle 7 “attrazione più famose” del capologuogo meneghino.
Il bot di OpenAI è anche utile per tradurre dei testi, in almeno 95 diverse lingue. Basterà inserire il comando “Traducimi” e ChatGPT vi fornirà la versione in italiano o in un’altra lingua della frase/testo che vorreste tradotta.
ChatGPT però non risponde solo alle vostre domande in maniera meccanica, anzi. Il bot stesso è capace di scrivere dei testi per articoli o anche per canzoni. Se per esempio si chiede al chatbot “Scrivimi un articolo sul nuovo iPhone”, verrà generato un testo piuttosto lungo e approfondito. Ovviamente è bene non copiare e incollare dai testi forniti da ChatGPT; piuttosto il bot può essere molto utile per trarre ispirazioni sulla struttura da seguire con un articolo su un argomento che non si conosce, per esempio.
ChatGPT a livello professionale non è solo una potenziale copywriter: è anche capace di aiutare sviluppatori e programmatori nella scrittura e nell’elaborazioni di codici. Proprio questo aspetto ha permesso al bot di OpenAI di rimanere sulla cresta dell’onda.
Insomma: ChatGPT è uno strumento molto utile nella vita di tutti i giorni, sia nelle cose “frivole” sia negli ambiti “più professionali”. Sarà curioso vedere lo step successivo che raggiungeranno le intelligenze artificiali; sperando si risolvano anche le divergenze tra il Garante e OpenAI.