A breve sarà il secondo anniversario della morte di Kentaro Miura, autore di Berserk prematuramente scomparso nel maggio del 2021. La sua morte ha lasciato un’enorme perdita nel cuore di tutti gli appassionati di anime e manga, oltre che decine e decine di domande senza risposta all’interno del suo capolavoro. E sebbene l’opera sia poi stata ripresa da Kouji Mori, amico del maestro, con l’intento di portarlo verso la conclusione pensata proprio da Miura, molti fan sono concordi su una cosa: non sarà mai la stessa cosa.
Poco dopo la sua scomparsa ci siamo chiesti se Berserk avesse davvero bisogno di un finale per essere definito un capolavoro e la risposta, dal mio punto di vista, è no: Berserk non ha bisogno di nulla più di ciò che ci ha già dato nel corso degli anni per essere definito una delle più grandi produzioni giapponesi di tutti i tempi.
Tuttavia al di là delle considerazioni personali è più che normale che tanti fan vogliano leggerne la conclusione, perciò in attesa dei prossimi capitoli del manga abbiamo provato a chiedere a ChatGPT, nota chatbot sviluppata da OpenAI, di scrivere il finale dell’opera.
Berserk: il finale “perfetto”?
Prima di iniziare, l’AI ci ricorda di non avere alcuna opinione personale o preferenza e che pertanto ritiene di poter creare un finale che diversi di Berserk potrebbero considerare soddisfacente. Ma sarà davvero un finale degno per il capolavoro di Kentaro Miura? Bando ai convenevoli e andiamo a leggere quello che, secondo ChatGPT, è il finale perfetto per Berserk:
“Dopo anni di sofferenze e sacrifici, Gatsu alla fine affronta il suo ex amico e rivale Grifis. I due si scontrano in una brutale battaglia che lascia entrambi gravemente feriti, ma alla fine Gatsu ne esce vittorioso.
Una volta sconfitto Grifis, Gatsu si ferma per riflettere sulla sua prossima mossa. Potrebbe uccidere Grifis e ottenere così la sua vendetta, tuttavia realizza che facendolo porterebbe solo avanti il ciclo di violenza e sofferenza che lo ha tormentato così a lungo.
Piuttosto, Gatsu decide di risparmiare la vita di Grifis e offrirgli un’opportunità di redimersi. Grifis, umiliato e distrutto, accetta l’offerta di Gatsu e spende il resto dei suoi giorni a tentare di fare ammenda per tutte le sue colpe passate.
Gatsu, nel frattempo, parte per un altro viaggio, uno che non sarà più definito dal bisogno di vendicarsi. Inizia ad esplorare il mondo attorno a lui, fare nuove esperienze e creare nuovi legami con le persone che incontra.
Alla fine della storia, Gatsu guarda verso l’orizzonte, il suo viso è immerso nella luce del tramonto. Nonostante tutto il dolore e le perdute che ha dovuto sopportare, adesso è in pace, consapevole di avere finalmente trovato il suo posto nel mondo.”
Nonostante ChatGPT presenti questo come il “finale perfetto” in realtà si tratta di una conclusione estremamente banale, scontata e che soprattutto sembra buttare all’aria tutto ciò a cui Gatsu ha rinunciato in favore del suo desiderio di vendicarsi. Certo, il tema del protagonista che trova il suo posto nel mondo è interessante e combacia con numerosi spunti di riflessione che Miura ha disseminato nella sua opera, tuttavia posto così sembra solo incredibilmente inconcludente.
Non possiamo sapere che genere di finale avesse in mente Kentaro Miura per Berserk, né tantomeno se il finale così come lo racconterà Kouji Mori riuscirà a soddisfarci pienamente, ciononostante non possiamo fare altro che ribadire ancora una volta che, anche in assenza di un “degno” finale, Berserk è e rimarrà sempre un capolavoro come pochi altri.