Il capitolo 182 di One Punch Man ci ha lasciati tutti tanto sconvolti quanti entusiasti: tra la fine del combattimento tra Saitama e Tatsumaki, il chiarimento tra quest’ultima e la sorella minore Fubuki e il parallelismo tra il protagonista e Blast non si può certo dire che non abbia portato ad importanti novità all’interno dell’opera di ONE e Murata.
C’è, però, un aspetto del capitolo che è stato troppo ingiustamente sottovalutato ed ignorato dai fan e riguarda proprio Fubuki, eroina di Classe B protagonista tanto quanto la sorella Tatsumaki di questo arco narrativo.
Il capitolo, infatti, oltre a riportare l’attenzione sul passato di Tatsumaki e sulla sua personalità deviata, frutto di ciò che ha passato e delle (poche) figure adulte che le hanno fatto da guida da bambina, pone l’accento anche su un lato di Fubuki troppo a lungo ignorato: il risveglio dei suoi poteri.
Sappiamo, infatti, che gli Esper non necessariamente nascono con poteri già ben sviluppati. Per Tatsumaki stessa, ad esempio, ci viene fatto intendere che i suoi poteri non fossero qualcosa di innato ma che si siano sviluppati col tempo e fu proprio tale sviluppo a portare i genitori, probabilmente spaventati dalla forza della piccola, a venderla a un gruppo di scienziati.
Fubuki, esattamente come la sorella maggiore, è nata con dei poteri psichici dormienti e a risvegliarli è stato un evento ben preciso che vediamo proprio in questo capitolo di One Punch Man.
Subito dopo il salvataggio di Tatsumaki da parte di Blast la bambina corse dalla sorella con l’obiettivo di prenderla con sé e proteggerla, non sapendo però che degli scagnozzi del gruppo di ricerca la stavano inseguendo. Tale errore, frutto della disattenzione della futura eroina più forte, porterà a gravissime conseguenze: gli uomini del laboratorio di ricerca la seguono fino a casa e Tatsumaki è costretta, per proteggere la sorella minore, a ucciderli proprio di fronte a lei, creando un brutale scenario di sangue e violenza ben poco adatto agli occhi di una bambina.
Vedendo le mani sporche di sangue di Tatsumaki Fubuki la respinge con tutta la forza che ha in preda al terrore: proprio questo evento portò al risveglio dei poteri di Fubuki.
Tatsumaki a sua volta si colpevolizza e continua ancora oggi a sentirsi responsabile per il risveglio dei poteri della sorella, condannandola di fatto a vivere una vita da eroina con tutti i rischi e i pericoli che comporta.