Termina con il dodicesimo episodio la prima parte di Trigun Stampede. Lo studio Orange ha confermato l’uscita di una seconda parte che racconterà le vicende del Tifone Umanoide dopo la distruzione della città di July.
Tutti ciò che è stato visto finora è quindi un rifacimento, un “retelling” delle avventure di Vash in quella parte del manga che era stata intitolata solo Trigun, trascorsi due anni la taglia aumenta e la storia del Tifone Umanoide continua con Trigun Maximum.
Trigun Stampede ha anticipato elementi che nel manga vengono raccontati molto avanti nella storia, come per esempio il background dell’Occhio di Michael e di Livio e Wolfwood. Nell’episodio conclusivo vediamo rimesso a nuovo e rappresentato l’incidente di July.
Vash viene usato da William Conrad come catalizzatore per aprire il Gate sulla dimensione da dove proviene l’energia dei Plant. Knives è determinato a far rivivere a Vash i ricordi più tristi, al fine di mantenere la sua mente sotto controllo e per convincerlo della natura corrotta degli esseri umani. Vediamo altri flashback e altri ricordi di Vash e Knives da bambini, con la figura di Rem che si riconferma essere una sorta di madre adottiva per i due gemelli.
Nel frattempo July è invasa dalle radici dell’enorme essere antropomorfo che è apparso sulla città una volta aperto il Gate. Knives riesce a raggiungere la fonte, il nucleo dell’energia della dimensione più alta nominata da William Conrad. Meryl riesce a risvegliare Vash, che è in totale trance e in totale immersione nei suoi sogni e visioni indotti da Knives.
Vash smaschera il tranello del nemico e Knives non riesce a portare a termine la sua manipolazione. La fonte stessa del potere dei Plant lo rigetta e il Gate si richiude. Knives prova a colpire Meryl, capendo che è lei la causa dell’interruzione del contatto con la dimensione più alta tramite Vash. Quest’ultimo si risveglia e salva la giornalista. Inizia uno scontro visivamente spettacolare con Knives.
La tridimensionalità delle inquadrature e la dinamicità che solo il fumetto riesce a trasmettere a pieno qui viene espressa in maniera efficace, il combattimento, il duello tra i due è significativo e secondo me importante per la storia dell’animazione giapponese, almeno per quanto riguarda gli anime usciti di recente.
Vash e Knives che combattono, il primo vestito interamente di nero, l’altro completamente di bianco, per sottolineare anche simbolicamente l’essere l’uno il contrario dell’altro, sono i colori dello yin e dello yang, sono paragonabili come qualità visiva e come animazione allo scontro tra Denji e il Diavolo Katana in Chainsaw Man, uno dei combattimenti più spettacolari della serie.
L’energia proveniente dalla dimensione “più alta” di cui parla William Conrad si sta accumulando in un cubo che Vash cerca di lanciare nello spazio, tramite il suo braccio chiamato Angel Arm, nel manga, braccio dell’angelo, essendo lui e Knives molto simili a figure angeliche, nè dèi, nè uomini.
Vash riesce parzialmente nel suo intento, la città di July viene distrutta, nonostante l’energia sprigionata dal cubo sia stata lanciata verso lo spazio, e nel manga tramite l’Angel Arm il Tifone Umanoide provoca un cratere sulla Quinta Luna, divenendo ancora di più temuto e aumentando le voci e le leggende su di lui.
Al posto della città di July rimane un immenso cratere. Trascorrono due anni e Vash, con i capelli lunghissimi, si fa chiamare Eriks.
Il finale dell’episodio, il cliffhanger che porta alla distruzione della città, è qualcosa di veramente spettacolare e scenico, teatrale, immenso, trasmette un senso di ampiezza e di spazio che l’anime di Madhouse non dava. Si tratta della conclusione più adatta per questa nuova veste di Trigun, che trova in Trigun Stampede gli elementi sci-fi sviluppati al massimo delle loro potenzialità.
Trigun Stampede è disponibile in streaming su Crunchyroll.