Su TikTok spopola l’hashtag #quittok: decine e decine di utenti pubblicano sul social i momenti che precedono la loro decisione di licenziarsi, o video che li vedono licenziarsi in tronco in diretta, o ancora altri video in cui si confidano della pesante situazione del loro vecchio luogo di lavoro.
Si tratta di una delle ultime tendenze più famose. Ha già fatto il giro del mondo, capitolando anche su alcuni giornali italiani e riscuotendo subito un grande successo: l’hashtag #quittok ha raggiunto 38 milioni di visualizzazioni sul social cinese, accompagnato da altri simili come #quitmyjob che ne conta invece ben 360 milioni.
Se negli scorsi anni abbiamo assistito a fenomeni quali il quiet quitting e la Grande Dimissione, adesso sono sempre di più gli utenti e lavoratori che scelgono di licenziarsi in diretta pubblicando poi quel fatidico momento su TikTok.
Perché questo trend sta andando forte
Possiamo indicare come l’inizio di tutto un video piuttosto famoso del 2021, che vedeva l’intera crew di un McDonald’s licenziarsi in tronco postando il video su TikTok. Da allora, sono stati tantissimi gli utenti che hanno colto la palla al balzo per mostrare varie sfaccettature di una situazione lavorativa che li porta a licenziarsi.
A sfogarsi utilizzando il social sono soprattutto i millennial e la Generazione Z, che sono tra i più sottoposti alle fortissime pressioni lavorative di quest’epoca moderna da una parte, e dall’altra vengono continuamente schiacciati dall’incertezza rispetto al proprio futuro.
@annamsutter Let me know if you wanna know more! #quittok #greatresignation #teacherquittok ♬ original sound – Anna Sutter
Tra i video più famosi ci sono sicuramente quelli di Marisa Jo Mayes e di Christina Zumbo. Marisa, 29enne statunitense, nel suo video mostrava il momento esatto in cui chiamava il suo capo per comunicargli la sua decisione, e sfogandosi subito dopo portando alla luce il problema del burnout:
“Avevo una bella busta paga, viaggiavo e lavoravo con alcuni dei più grandi noi del settore, ma ero infelice. Non riuscivo a pensare ad altro oltre al lavoro, e combattevo contro problemi di salute indotti dallo stress”.
Christina invece ha condiviso una parte ancora più delicata del processo che porta al licenziamento. La donna, 31enne, mostrava i momenti che precedevano l’invio di una mail nel quale comunicava al suo capo la decisione di licenziarsi. Nel video sono visibili tutte le sue fasi emotive della decisione: dai tremori dovuti all’ansia prima di inviare la mail, alla chiamata con il capo e poi al pianto finale.
Secondo la psicoterapeuta Tess Brigham, alla base di questo trend di TikTok c’è il fatto che la generazione che maggiormente deve confrontarsi con questi problemi è anche quella solitamente più abituata a raccontare la propria vita e condividerla sui social. Questa sarebbe una delle ragioni del successo dei due hashtag.
“Se cresci con l’abitudine di registrare i momenti della tua vita e condividerli, è abbastanza naturale che tu voglia mostrare anche i grandi passi”, dice Brigham.
Inoltre, sia i millenial che la cosiddetta Generazione Z sono ormai generazioni disilluse, che hanno visto i propri genitori doversi confrontare con la crisi economica. Alcuni di loro sono stati licenziati, altri sono stato costretti ad accettare stipendi decisamente minori.
Si tratta inoltre di generazioni sempre più convinte che sia necessario dare priorità innanzitutto alla propria salute mentale e alla felicità anche sul posto di lavoro. Per questo per loro, secondo la psicoterapeuta, apprezzare contenuti com #quitmyjob e #quittok non è affatto difficile.
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