Durante la scrittura di One Piece, Eiichiro Oda è stato autore di scene decisamente memorabili e che hanno praticamente fatto la storia non solo del manga in sé, ma molto spesso anche del media nipponico in generale.
Sono innumerevoli i momenti più importanti e cruciali all’interno del suo fumetto, e lo stesso autore ha confessato diverse volte come alcuni di questi siano in realtà giunti in modo totalmente casuale e non programmato.
Una di queste scene di One Piece che probabilmente ricordiamo tutti con estremo affetto è quella in cui i Mugiwara si separano dalla principessa Bibi dopo la fine del loro viaggio in Alabasta, dirigendosi così verso nuove avventure. In quell’occasione, i membri della ciurma decidono di alzare il loro braccio sinistro con sopra segnato un simbolo significativo per la storia di quest’arco.
Ricordando delle scene indelebili
L’utente “più esperto” di aneddoti di One Piece, Sandman, racconta come Eiichiro Oda abbia rivelato le origini di questa scena durante il Jump Festa 2014. Nella dichiarazione che l’autore rilasciò a quel tempo, egli ha spiegato come in realtà essa non fosse affatto prevista.
Gli venne in mente d’inserirla solo poco prima della scadenza per la creazione e l’invio del capitolo, e inoltre lo stesso Sandman confessa la sua sorpresa nello scoprire come questo pannello ormai passato alla storia fosse frutto dell’improvvisazione di cui Oda è sempre stato grande maestro.
E sempre riguardo Bibi e Alabasta, ci fu un altro aspetto che Oda decise d’inserire in modo totalmente non programmato, ovvero rendere il personaggio una principessa. Se siete curiosi di vedere ulteriori aspetti che Oda non decise sin dall’inizio, ma che sorprendentemente è riuscito ad aggiungere in corso d’opera, abbiamo un articolo apposito che fa un elenco di quelli principali.
Inoltre, sempre l’utente Sandman ci ha rivelato come gli assistenti di Eiichiro Oda abbiano desiderato la morte di un villain in particolare, per via delle abilità che l’autore ha deciso di dargli e che hanno reso impossibile il lavoro del suo staff: ne parliamo in questo articolo.