Chi possiede una macchina Tesla ben conosce l’utilità delle videocamere che circondano la vettura, sia durante la marcia, sia a veicolo fermo grazie alla sentry mode, che permette al veicolo di registrare l’ambiente intorno alla macchina durante la sosta.
Normalmente, questa modalità ha come scopo quello di riprendere eventuali malintenzionati intenti a cercare di rubare il veicolo, stavolta però la sentry mode ha aiutato la polizia a risolvere un caso di rapina e ad assicurare il malvivente alla giustizia.
Tesla incastra il rapinatore
I fatti in questione risalgono al primo luglio 2022. Alle prime luci dell’alba, Luca Gabriel, cittadino romeno di 27 anni già noto alle forze dell’ordine, aggredisce a volto coperto una donna ucraina di 65 anni e, minacciandola con una pistola (successivamente rivelatasi finta), le sottrae la borsa con all’interno denaro, documenti e altri effetti personali.
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Nonostante il brutale accadimento e una ferita alla testa, la donna riesce a denunciare l’accaduto alle forze di polizia di Vicenza, che immediatamente si mettono sulle tracce di un uomo armato e col volto nascosto da un casco.
Durante le ricerche del rapinatore, un’automobilista si avvicina ai poliziotti affermando che forse la sua Tesla aveva qualche informazione utile per rintracciare il fuggitivo. La macchina, posizionata davanti alla strada, aveva infatti ripreso il bandito mentre si allontanava dalla scena del crimine con ancora la pistola tra le mani.
Esaminata la registrazione, gli agenti, coordinati dal vice questore Lorenzo Ortensi, si sono diretti verso l’abitazione di Luca Gabriel per effettuare una perquisizione, durante la quale sono stati rinvenuti la pistola finta, gli abiti usati per la rapina, i documenti della vittima e gli altri effetti personali.
Il processo e la condanna
A seguito delle indagini, Luca Gabriel è finito sotto processo e, durante l’udienza preliminare, ha deciso di sottoporsi al rito abbreviato, un rito speciale che fa terminare prima il processo in cambio di uno sconto di pena pari a un terzo.
Terminata l’udienza preliminare, il GUP ha condannato l’imputato a 5 anni e 8 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di € 2.400. Il giudice ha inoltre dichiarato l’imputato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e interdetto legale per tutta la durata della pena.
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