Da quando è iniziata la Saga Finale di One Piece, Eiichiro Oda ci ha introdotto quello che già dal principio sembrava essere uno degli archi più importanti per via di diverse implicazioni. Innanzitutto, sin dall’inizio è stato chiaro come l’ambientazione sull’isola della scienza e dimora di Vegapunk avrebbe portato alla scoperta di numerose tecnologie mai viste prima.
Oltre a questo, lo stesso scienziato rimasto segreto per oltre 20 anni sarebbe stato finalmente ufficialmente introdotto, spezzando l’aura enigmatica che lo ha avvolto sino ad oggi. In più, considerando come Oda avesse promesso grandi cose con la rivelazione dello scienziato, anche i misteri più grandi di One Piece sarebbero stati rivelati insieme al geniale inventore.
Egghead ha mantenuto alte le aspettative di tutti i fan con innumerevoli sorprese inaspettate, e in più nella sua storia si sono presentate delle circostanze che lo hanno reso ancora più eccitante di quanto si pensasse. Detto ciò, c’è un’altra particolarità che sta distinguendo questo arco da tutti quelli visti sinora nel manga: il tipo di fanservice.
Vestiti tecnologici con propositi ulteriori
Arrivati ad Egghead, i Mugiwara hanno dovuto indossare dei vestiti che si adattassero all’ambiente dell’isola, forniti da Vegapunk e i suoi satelliti. Come al solito i personaggi femminili si rivelano essere quelli con gli abiti più “particolari” e rivelatori; nel design degli indumenti di Egghead, Oda ha optato per dei vestiti attillati e scuri, che mettono in risalto le forme dei personaggi donando un aspetto davvero niente male soprattutto a Robin e a Nami.
Questo discorso inoltre vale anche per i satelliti di Vegapunk: possiamo vedere infatti come Lilith indossi una tuta particolarmente stretta e che definisce abbastanza chiaramente le sue curve, mentre la satellite York indossa una maglietta corta con sopra una giacca, e quelle che sembrano essere dei “pantaloncini-mutandine” nella parte inferiore.
Questi vestiti hanno permesso ad Oda di mostrare in modo piuttosto evidente un tipo di fanservice che ha trascurato particolarmente nel corso del suo manga, ovvero quello dei fondoschiena e dei “pantyshot”. Per chi non lo sapesse, questo termine indica quei momenti in cui viene reso visibile, volontariamente o meno, l’intimo indossato da un personaggio femminile nella parte inferiore del suo corpo.
In una recente SBS, un fan ha chiesto a Oda come mai egli mostrasse soprattutto i seni dei personaggi, e Oda ha spiegato come lui non fosse interessato al tipo di fanservice menzionato poc anzi; inoltre, egli preferirebbe disegnare i personaggi in un contesto di “consensualità”, dove essi decidono di loro volontà di mostrare in quel modo il proprio corpo.
Ed ecco che, usando queste outfit come semplice vestiario del luogo, Oda ha potuto mettere in campo la filosofia di cui ha parlato. Detto ciò, Egghead ha mostrato una schiera davvero imponente di pantyshot e fondoschiena nel corso del suo svolgimento, tanto da portare alcuni fan a credere che ne siano apparsi di più durante l’arco di Egghead che nell’intera opera.
C’è però una piccola chicca che potrebbe spiegare come mai Oda abbia deciso di concentrarsi sui panty/butt shot solo adesso, ed è ritrovabile nella parola “Siri”. Come al solito, Oda non perde mai l’occasione d’inserire un gioco di parole all’interno delle sue storie, e qui il fattore chiave sarebbe il modo in cui in giapponese si legge Siri, ovvero “shiri”, e quest’ultima parola significa “sedere”.
Siri è un assistente virtuale capace di comprendere le domande, rispondere ad esse ed effettuare discussioni, e un elemento perfettamente compatibile con la tematica futuristica e tecnologica del posto. Piccola nota che forse ha una qualche rilevanza: Siri è anche il diminutivo del nome di una ragazza facente parte della mitologia nordica, Sigrid, e che significato “bellissima vittoria”.
Questo possibile riferimento a Siri non è poi così improbabile: dopotutto, Vegapunk ha la testa di una mela, probabilmente per citare l’azienda americana Apple, nota universalmente. Sembra dunque che Oda potrebbe far parte della fazione iOS, anche se di “androidi” ne ha disegnati e continua a disegnarne a bizzeffe.
