Ne ha fatta di strada Destiny 2. Dopo un lancio non proprio brillante e due dei DLC considerati nella top 5 dei peggiori mai usciti per il gioco, il futuro del MMOFPS non sembrava molto roseo. Nella sua carriera, però, Bungie ci ha dimostrato che impara dagli errori e infatti ci viene consegnato I Rinnegati. Un’espansione ricca di contenuti, che ha cambiato radicalmente il gioco e, al tempo stesso, settato un nuovo standard di qualità per il franchise.
Con il passaggio del modello a stagioni e la separazione da Activision/Blizzard, i fan hanno aspettato con ansia la nuova era senza vincoli del publisher e una nuova direzione, certi che il livello qualitativo de I Rinnegati sarebbe stato mantenuto. Purtroppo, le due espansioni successive: Ombre dal Profondo e Oltre la Luce si sono rivelati prodotti alquanti mediocri sia dal lato narrativo che di novità apportate al gameplay.
Bungie, però, impara dagli errori e dopo questi due flop mette insieme La Regina dei Sussurri, che non solo apporta significative modiche al gameplay, ma ricostruisce dalle fondamenta la campagna, rendendola impegnativa e soddisfacente e arrivando a un picco narrativo che la serie non ha mai raggiunto fino a quel momento.
Ora è arrivato il momento di L’Eclissi, che come il suo predecessore porta un grave peso sulle spalle se non, addirittura, più gravoso. Perché non solo è la penultima espansione prima di The Final Shape, che dovrebbe essere, secondo quanto ci è stato detto da Bungie “lo scontro finale”, ma deve anche manternnersi all’altezza dello standard settato da La Regina dei sussurri. Ci sarà riuscito? Ecco qual è la nostra opinione su Destiny 2: L’eclissi.
Ecco la nostra recensione di Destiny 2: L’eclissi
Se con La Regina dei Sussurri il comparto narrativo di Destiny 2 aveva raggiunto una vetta mai vista nel franchise, ne L’eclissi fa un triplo carpiato con avvitamento per poi atterrare di faccia in uno spettacolo non proprio bello da vedere. Per cominciare la recensione con il piede giusto ci togliamo subito di torno l’aspetto negativo che più ha fatto infuriare la community: la trama e il suo sviluppo. Per mesi Bungie ha pubblicizzato l’espansione come l’arrivo di un punto fondamentale per l’universo di Destiny 2, l’inizio della guerra, oscurità contro luce in un epica battaglia. Quello che ci è stato consegnato, però, non si è minimamente avvicinato allo standard a cui lo studio che ha dato i natali alla serie di Halo ci ha abituato.
Tutto lo sviluppo narrativo si può sintetizzare nella corsa al classico MacGuffin; per chi non ne fosse a conoscenza, un MacGuffin è un espediente narrativo che consiste in un oggetto, spesso dalla natura nebulosa e non molto chiara allo spettatore, usato come motore per mandare avanti la trama. Nel nostro caso il nostro MacGuffin è Il Velo, questo misterioso artefatto il cui nome viene costantemente ripetuto ma la cui natura o utilità non viene mai spiegata.
I nuovi personaggi non hanno un particolare impatto sulla storia e sul giocatore e il tutto sembra una semplice scusa per inserire la campagna all’interno della nuova espansione. Non ci sono nuove rivelazioni, troppe storie sono ancora lasciate aperte e questo ci lascia leggermente perplessi dato che siamo più o meno vicini a quella che dovrebbe essere, in teoria, la fine del franchise.
Sparagli e basta
Se da un lato il comparto narrativo è stato alquanto scadente, dall’altro, la struttura di diverse missioni della campagna ci ha piacevolmente sorpreso per l’azione portata a schermo e delle sezioni di gioco davvero ben congegniate. L’implementazione della nuova sottoclasse di oscurità: la Telascura, ha giovato particolarmente al gameplay e, tralasciando il boss finale leggermente sotto tono, siamo rimasti soddisfatti dell’esperienza, soprattutto per quanto riguarda il grado di sfida che è stato ulteriormente alzato rendendo la campagna in modalità leggenda una bella gatta da pelare soprattutto per i folli che l’hanno affrontata in gruppo.
Un nuovo modo di giocare
Arriviamo a quello che tutti stavano aspettando da quando L’eclissi è stata annunciata: la nuova sottoclasse di oscurità che prende il nome, come detto poco fa, di Telascura. Il potere permette al nostro guardiano di manipolare la fibra stessa della realtà, che si traduce nella possibilità afferrare e manipolare delle stringhe di energia oscura.
La Telascura, come la Stasi introdotta in Oltre la Luce, si concentra molto sul crowd control con la possibilità di intrappolare gli avversari in una tela di fili e metterli fuori combattimento per un breve periodo di tempo. A differenza, però, della sua gelida controparte, la Telascura spinge anche sulla mobilità permettendoci di utilizzare un rampino che può virtualmente attaccarsi a qualunque oggetto, pareti, nemici, altri guardiani e persino missili sparati dai nostri lanciarazzi.
L’utilizzo della Telascura apporta un nuovo livello di profondità al gameplay permettendo un tipo di movimento mai visto all’interno della serie. La sottoclasse si è rivelata molto divertente da giocare permettendoci di volteggiare tra i grattacieli di Neomuna come Spider-man per poi cadere in picchiata sui nostri nemici.
Il discorso sulle sottoclasse non sarebbe completo senza parlare delle super. Lo stregone avrà a disposizione il Tessiore della schiusa che lancerà una serie di proiettili esplosivi che andranno poi a formare i tessutoidi: piccole creature di Telascura che ricercano e danneggiano i nemici; i Titani con il Berserker armati di lame fatte di Telascura che a ogni colpo infliggeranno ingenti danni ai nemici. Lasciando per ultima quella che è indubbiamente la miglior classe di Destiny (N.d.R.), il Cacciatore verrà armato di una letale lama cordata fatta di Telascura che permetterà sia di far fronte a gruppi di nemici che di concentrare il danno su un singolo bersaglio.
Nuove mod nuove build
In Destiny 2: L’eclissi sono stati apportati diversi cambiamenti alla Quality of Life e altri che hanno cambiato alcuni aspetti del gioco. Primo tra tutti una ristrutturazione del sistema di mod. I pezzi di armatura non avranno più un affinità elementale e tutte le mod sono state rese disponibili si dà subito con diverse classi di mod che sono state rimosse. Questo nuovo sistema ha reso il buildcrafting più intuitivo e immediato con la possibilità di cambiare le mod velocemente da un’apposita schermata. A questo è stato aggiunta la possibilità di salvare dei set di equipaggiamento in modo da poter cambiare il tutto in corso d’opera a seconda della situazione.
La radice degli incubi
Come ogni espansione di Destiny 2 che si rispetti, c’è bisogno del raid dedicato. In questo caso Radice degli incubi, in cui una squadra di guardiani dovrà entrare all’interno di una nave piramide e affrontare Nezarec Discepolo del Testimone e Dio del Dolore. Rispetto a Promessa del Discepolo, Radice degli incubi si presenta con un raid dalle meccaniche estremamente semplicistiche e non particolarmente complicate. Sembra che l’enfasi sia stata concentrata più sul combattimento che sul puzzle-solving.
Nezarec come boss finale del raid non è particolarmente minaccioso e non porta la stessa complessità e difficoltà di Rhulk o della Mente Santificata. Tutto sommato, benchè, non particolarmente complessi il raid ci è piaciuto e come al solito dobbiamo fare un plauso alla direzione artistica e alla colonna sonora, veramente di alto livello.
Neomuna, la città delle nuvole.
Come per il tronomondo di Savathun ne La Regina dei Sussurri, Neomuna, la città in cui si svolge la campagna, è costruita in modo magistrale con una sua propria identità che la distingue da tutte le altre ambientazioni presenti nel gioco. Gli alti grattacieli sono illuminanti perennemente da luci al neon, l’architettura ha un che di futuristico e richiama un’estetica propria del genere Cyberpunk con dei cenni del sci-fi degli anni ’80. La mappa gode di una certa verticalità, dovuta all’introduzione della Telascura e del nuovo sistema di movimento, cosa mai vista all’interno del franchise.
Tirando le somme
Destiny 2: L’eclissi si propone come un’espansione sottotono rispetto a quella precedente. La campagna, benché non abbia problemi dal punto di vista del gameplay, appare piatta e poco ispirata. La nuova sottoclasse di oscurità è molto divertente da utilizzare e porta novità interessanti al sistema di movimento. Il raid ci ha colpito per la sua bellezza visiva ma la semplicità delle meccaniche potrebbe non essere apprezzata da tutti. Il lato PvP è ormai un lontano ricordo e la modalità Azzardo è completamente abbandonata a se stessa e rimane ancora un gioco difficile da iniziare per i neofiti. Tuttavia ci sentiamo di consigliarne l’acquisto ai fan della saga nella speranza che i contenuti in arrivo con le prossime stagioni migliorino l’esperienza di gioco.