Alcune settimana fa i fan del mondo Pokémon sono rimasti scossi dalla notizia dell'”addio” di Ash Ketchum e del suo fedele Pikachu dall’anime. Dopo 25 anni come assoluto protagonista della serie animata, l’allenatore di Biancavilla lascerà l’opera in favore di due nuovi personaggi: Liko e Roy.
A fare da ponte tra Esplorazioni Pokémon e la nuova serie della nona generazione (che andrà in onda al prossimo 14 aprile), Ash e Pikachu stanno preparandosi a lasciare la serie con gli 11 episodi di Aim to Be a Pokémon Master. Puntate che stanno commuovendo i fan del franchise.
Così, anche in Giappone si sta iniziando a tirare le somme riguardo al lungo viaggio dell’allenatore di Biancavilla nel mondo dei Pocket Monster. Qualche giorno fa Kunihiko Yuyama, il regista della serie e della maggior parte dei film, è stato intervistato da Animedia. Una conversazione in cui Yuyama ha proprio parlato di Ash e del suo fedele partner Pikachu, della loro intesa e di come fossero i perfetti protagonisti per l’anime.
Il lungo viaggio di Ash nell’anime
Qualche giorno fa vi avevamo già parlato in parte di questa intervista di Kunihiko Yuyama. Un passaggio in cui il regista aveva svelato i piani originali di un Pikachu di Ash parlante come Meowth, ma scartati nelle fasi successive. Nelle medesima conversazione con Animedia, Yuyama ha parlato anche della creazione del protagonista e del suo partner.
Come sottolineato dall’intervistatore, seppur basato sul videogioco, l’anime ha comunque creato una storia originale e così anche dei personaggi inediti, tra cui per l’appunto “Satoshi”. Per chi non lo sapesse, “Ash Ketchum” è il nome del personaggio negli adattamenti americani ed europei. In originale si chiama “Satoshi”, in omaggio al creatore originale dei videogiochi, Satoshi Tajiri).
Yuyama ha quindi parlato di Ash Ketchum, spiegando le ragioni per cui sia un personaggio così interessante, capace di reggere la serie per almeno 25 anni:
L’anime Pokémon ha iniziato ad andare in onda circa una anno dopo l’uscita dei primi videogiochi e i Pokémon erano già enormemente popolare tra i bambini dell’epoca. Perciò in quel senso, Satoshi era “il ragazzo che è arrivato tardi”. Gli spettatori conoscevano molto più dei Pokémon rispetto a lui. […]
Io penso che le persone normalmente proiettano se stesse nelle cose o filtrano le loro opinioni di esse in qualche maniera, ma Satoshi no. Lui accetta i Pokémon che incontra per quello che sono, mostrando nessun pregiudizio o timore ed è capace di farseli amici molto velocemente. Io penso che sia questo l’aspetto primario che lo rende così interessante.
Il regista ha poi parlato di Pikachu, il partner perfetto per Ash. Visto che ciascun Pokémon è unico nel suo genere, il team scelse proprio di dare una personalità diversa dagli altri ‘Mon a Pikachu. Infatti come ben ricordiamo, il topo elettrico nella prima puntata è estremamente scontroso e difende nei confronti del protagonista. Ma grazie al buon cuore di Ash, alla fine l’allenatore riesce a entrare in sintonia con Pikachu e a farselo amico.
Ma perché proprio Pikachu e non uno degli altri 3 starter? Per non rendere “tristi” alcuni spettatori, Yuyama e il team dietro l’anime scelsero di dare a Satoshi un ‘Mon diverso da Charmander, Squirtle, Bulbasaur, così da accontentare tutti. Una scelta che il regista è “contento” di aver fatto. E a ben ragione, visto che il topo elettrico è diventato la mascotte assoluta del franchise.
Insomma, non possiamo che goderci tutti insieme queste ultime puntate insieme agli storici personaggi della serie. Un viaggio durato 25 anni e che ci ha fatto affezionare a un personaggio che ci ha accompagnato nella nostra crescita.
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Fonte: Comicbook