La questione tra Activision Blizzard, Sony e Microsoft iniziata oramai più di un anno fa, sembrava essere partita bene o male con una relativa tolleranza da parte dello studio videoludico giapponese, che si era mostrato comunque contrario all’acquisizione, senza però sollevare in modo troppo alto la voce.
Diciamo “sembrava” perché in realtà, prevedibilmente, mostrarsi furibonda per la cosa sarebbe stato uno smacco verso la sua immagine. Eppure, le gesta e le parole che Sony ha poi iniziato a mostrare ci hanno portano a ritenere piuttosto ovvio che l’azienda fosse essere alquanto adirata dall’accordo siglato tra il publisher e il gigante americano.
Diverso tempo fa abbiamo parlato anche di una questione sorta in tribunale, dove Sony accusava Microsoft di comportamenti molesti nei suoi confronti dopo che quest’ultima ha insistito sul rilascio d’informazioni classificate riguardanti dati interni dell’azienda, e che non sembravano avere alcuna rilevanza nella questione.
Un continuo battibecco o una lotta per la vita
Adesso, la questione continua a mostrare al pubblico alcuni dei momenti più “orrendi” che coinvolgono molto spesso gli affari fatti dai colossi tecnologici e videoludici che competono tra loro.
Stando alle parole di un dirigente di Activision Blizzard, le azioni del CEO Jim Ryan non sarebbero quelle di mediare un accordo che possa convenire anche alla sua azienda; ciò che l’americano desidera, in realtà, è bloccare totalmente l’acquisizione senza se e senza ma.
Da quanto riporta su Twitter Lulu Cheng Meservey, la EVP Corporate Affairs e CCO di Activision Blizzard, il CEO di Sony avrebbe risposto in questo modo ad una domanda che qualcuno gli ha posto a Bruxelles:
“Non voglio un nuovo accordo su Call of Duty. Voglio solo bloccare il vostro assorbimento.”
Non sono state fornite alcune informazioni o dettagli ulteriori riguardo quale fosse il contesto in cui avrebbe detto questa frase, o prove concrete che supportino il tweet del membro di Activision Blizzard, dunque non possiamo riporre troppa fiducia nelle sue parole.
Detto ciò, sembra che al contrario di Nintendo la nota azienda creatrice di PlayStation non abbia alcuna intenzione di accettare accordi che portino comunque ad un successo nell’acquisizione di Microsoft.