Monster Energy Supercross 6: Recensione

Anche quest’anno Milestone ci riporta a correre e a sporcarci di fango sui tracciati nel nuovo capitolo della serie Monster Energy Supercross, in uscita il 9 marzo 2023 su console Xbox, PlayStation e su PC, e lo fa con un titolo che apre le porte sia agli appassionati ed esperti di motocross, sia a chi non è pratico di questo sport.

Abbiamo visto e giocato decine di titoli che si approcciano al mondo del motocross con uno stile prettamente arcade e la serie di Milestone è una delle poche che cerca di trovare un punto d’incontro tra la pura simulazione ed il divertimento casual.

In questa recensione vi racconteremo come (e se) Monster Energy Supercross 6 riesce a raggiungere questo equilibrio così da essere appetibile ad un pubblico più largo senza dover per forza deludere la nicchia di appassionati del genere.

Monster Energy Supercross 6

Ci siamo approcciati a Monster Energy Supercross 6 senza avere una conoscenza approfondita dello sport e del mondo del motocross con la voglia di imparare qualcosa di più a riguardo tra un un trick e l’altro.

Dopo aver fatto un giro di prova in un evento singolo ci siamo dovuti confrontare con un sistema di guida che, nelle prime battute, fatica a mettere a proprio agio i novellini. La prima impressione è che sia necessario un ottimo controllo di tutte le meccaniche per potersi divertire nelle gare.

Per questo motivo siamo subito passati alla modalità Supercross Academy che si è rivelata fondamentale per prendere confidenza con la moto e la fisica di gioco. Attraverso dei brevi e piacevoli tutorial abbiamo potuto migliorare in men che non si dica il controllo del mezzo, la meccanica dei salti e abbiamo anche imparato i trick base per umiliare i piloti controllati dall’intelligenza artificiale nella modalità carriera.

Consigliamo caldamente a tutti coloro che non hanno esperienza con la serie di cimentarsi in queste sfide che portano via davvero poco tempo e si rivelano essenziali per godersi a pieno il gioco.
Una volta raggiunta la giusta confidenza abbiamo deciso di iniziare la nostra carriera da pilota di motocross.

Modalità Carriera

Il viaggio inizia con la creazione del nostro personaggio attraverso un editor piuttosto scarno, almeno per quanto riguarda le fattezze fisiche, che ci permette di scegliere tra una serie di volti predefiniti e poco altro. Tutt’altra storia è la personalizzazione della moto e dell’abbigliamento tecnico che offrono una quantità di elementi davvero soddisfacente.

Ad accompagnarci nelle prime fasi della carriera troviamo la leggenda del motocross Jeremy McGrath che ci spiega punto per punto tutto ciò che ci è necessario dalla struttura dei menù, al tipo di eventi in cui andremo a partecipare e alle attività secondarie.

L’offerta ludica della modalità carriera ci è sembrata ben equilibrata e piuttosto varia. Oltre a partecipare agli eventi che ci fanno avanzare ai campionati maggiori troviamo il Supercross Park, un’area dedicata al free roaming in cui allenarci e affrontare diverse sfide che ci ricompensano con crediti da spendere per l’estetica e punti da utilizzare nello skill tree.

Il Supercross Park, disponibile anche fuori dalla modalità carriera, non risulta una semplice attività di contorno ma anzi è fondamentale per poter migliorare e potenziare il nostro pilota. Per questo motivo, dopo ogni evento ufficiale, ci siamo ritrovati a fare un giro nel free roaming per i motivi sopra citati.

Una delle cose che abbiamo più apprezzato della carriera è che, in base al livello di difficoltà, si amplia l’offerta ludica. Potremo infatti scegliere se aumentare il realismo dell’esperienza dovendo così partecipare ad ogni singola gara che precede un main event (dai giri di prova alle qualificazioni), oppure ridurre realismo e tempistiche così da poter giocare solo le gare ufficiali.

Gameplay

Come anticipato in apertura, il primo approccio con il sistema di guida non ci ha subito entusiasmato ma è bastato affrontare i tutorial della modalità allenamento per prendere più confidenza.
Le opzioni messe a disposizione del videogiocatore permettono di scegliere tra uno stile di guida più semplice, in cui ci sarà un’assistenza automatica nelle frenate e manovre più ardue, ed uno più realistico e simulativo in cui si avrà il controllo totale delle meccaniche di guida.

Nonostante la prima impressione possa essere quella di un sistema piuttosto macchinoso, con il passare delle gare il sistema di guida, che risulta discreto ma non ottimo, si rivela una fonte di grandi soddisfazioni. 
La curva di padronanza è relativamente breve ed è davvero appagante passare, nel giro di poche gare, dallo schiantarsi ad ogni salto/curva, a chiudere trick perfetti dopo ogni rampa.

La sensazione finale è quindi quella di trovarsi davanti ad un gameplay di buona qualità, c’è sicuramente ancora del lavoro da fare, elementi da svecchiare e diversi angoli da smussare ma possiamo dire che il team di Milestone è sulla buona strada.

Grafica e Comparto Tecnico

Questo è senza dubbio il punto critico della produzione.
Per quanto riguarda la resa di moto e piloti, il lavoro svolto è di ottima qualità. Siamo ancora lontani dal fotorealismo di altre produzioni del genere ma l’impatto visivo è decisamente convincente. 
Purtroppo questo riguarda esclusivamente questi due elementi, e nemmeno al 100%.

Basta infatti osservare i volti dei piloti senza casco (durante le premiazioni e nell’editor personaggio ad esempio) per rendersi conto di quanto il gioco sia indietro rispetto al panorama videoludico contemporaneo. La mole poligonale non è all’altezza e si piazza almeno una generazione indietro.
Stesso problema affligge le arene, le piste e tutte le texture ambientali che non sembrano aver fatto nessun passo in avanti rispetto al capitolo precedente.

Per quanto riguarda l’ottimizzazione, su PlayStation 5, il titolo punta ai 60fps riuscendo a raggiungere l’obiettivo quasi sempre con sporadici cali di frame che non ci sono comunque sembrati così influenti se non in rarissimi casi.
Abbiamo apprezzato molto il lavoro svolto per il supporto al Dualsense. Il feedback aptico fornisce una discreta resa del terreno, soprattutto durante le curve e le cadute. Buono anche l’utilizzo dei grilletti adattivi che simulano molto bene la spinta sull’acceleratore e i giri del motore durante i salti.

Menzione speciale per il comparto sonoro che riesce a regalare e aumentare l’immersività.
I suoni dei motori sono resi molto bene e la colonna sonora movimentata che ci accompagna durante le corse aggiunge quel qualcosa in più che va a migliorare l’esperienza complessiva di gioco.

Conclusioni

Monster Energy Supercross ci ha lasciato in definitiva con un’impressione positiva. Tralasciando il comparto tecnico, non all’altezza della nuova generazione di console (e a fatica della generazione precedente), il titolo ci ha saputo comunque intrattenere regalandoci soddisfazioni e diverse ore di divertimento.
Abbiamo giocato tutta la modalità carriera, siamo diventati campioni assoluti e ci siamo divertiti a girovagare nell’area free roaming del Supercross Park più del previsto.

Piccola menzione per il multiplayer che è presente e ci permette di gareggiare contro utenti console e PC grazie al crossplay, anche in modalità ranked con classifica. Ciò che però abbiamo apprezzato di più del comparto multiplayer è stata la co-op locale in split screen, ormai sempre più rara, che regala ottimi momenti di competizione e divertimento con gli amici.

Per concludere ci sentiamo senza dubbio di consigliare il titolo a tutti gli appassionati di motocross ma anche a chi, come noi, non è poi così esperto di quel mondo ed è alla ricerca di un racing game non troppo simulativo e non troppo arcade ma ha voglia di passare qualche ora di sano divertimento tra uno scrub e un whip, tra un backflip e un frontflip.