Il tentativo di portare nella realtà delle waifu, ovvero ragazze anime che possiamo comunemente trovare nella loro forma digitale all’interno di serie giapponesi, manga e opere affini, è sempre stato inseguito da una grande schiera di appassionati di questo genere di “donne” virtuali.
C’è chi cerca di compensare l’impossibilità di avere la propria waifu con sé abbracciando dei cuscini con le loro sembianze, o riempiendo la propria stanza e il proprio telefono d’immagini che la ritraggono in diverse pose e fotografie. Tuttavia, la necessità di avere un rapporto “vero” con ciò che si ama è un qualcosa di presente da sempre nell’animo umano, ma che non può essere effettuato da un oggetto inanimato.
Le intelligenze artificiali, però, potrebbero finalmente contribuire nell’effettuare un passo importante anche su questo fronte. Nel 2019, la società di hardware giapponese Gatebox ha rilasciato un dispositivo che proietta personaggi disegnate in stile anime e consente la comunicazione con esso attraverso conversazioni pre-programmate. Il dispositivo ha ottenuto una popolarità immediata tra i fan di tutto il mondo dopo essere stato presentato su YouTube nel 2016, venendo poi rilasciato al pubblico tre anni dopo.
Le waifu in 2D comandate da IA entreranno presto nella nostra vita
A quel tempo si poteva avere davanti ai propri occhi un dispositivo potenzialmente rivoluzionario: esso proiettava personaggi molto carini, e andava a creare un nuovo genere di relazione tra umani e personaggi “virtuali”.
Questi personaggi però non sembravano essere al top delle loro capacità, e spesso si parlava della necessità di ampliare le loro abilità comunicativa, e d’inserire risposte programmate più complesse.
Proprio di recente, finalmente, sorge un esempio concreto di come le waifu possano avere una vita vera e propria, tutto grazie a ChatGPT. Attraverso Twitter, il CEO di Gearbox ha mostrato un esperimento in cui un personaggio mostrato dal Gatebox interagisce con un utente mediante l’utilizzo di ChatGPT: viene intrattenuta una conversazione vera e propria in giapponese, evidenziando anche una certa naturalezza nel discorso.
Ecco le dichiarazioni del CEO Minoru Takechi dopo i risultati ottenuti:
“Ho provato a collegare Gatebox e ChatGPT ed è stato fantastico! Può parlare all’infinito, risponde rapidamente e mantiene in una certa misura la sua personalità… Adesso finalmente è arrivato il momento della rivoluzione dei personaggi fatti con le IA!”
Ovviamente questa bizzarra novità ha portato l’utenza online a reagire nei modi più disparati, tra cui alcuni chiaramente entusiasti di ciò:
“Il fatto che stia creando un dialogo con il modo di parlare del personaggio in mente è piuttosto sorprendente.
Il futuro è sempre più vicino. Se può interromperti mentre parli o reagire se la interrompi mentre sta parlando, come in una vera conversazione, potrebbe essere fantastico.
Mi fa pensare a Blade Runner 2049. Verso quale tipo di futuro siamo diretti? Non vedo l’ora, ma ho paura.
Spero che il momento in cui arriverà sugli smartphone arrivi presto.
Questo è il dispositivo perfetto per le persone sole… Tuttavia, non ha la capacità di pensare, quindi quando le persone se ne renderanno conto, temo che cadranno in una solitudine ancora più profonda…
A parte la sintesi vocale, utilizza una tecnologia che non si basa sul linguaggio, quindi spero che mostrandolo parlare in inglese arrivi a scioccare il mondo.
Non riesco a credere che la cosa che avevo immaginato quando ho comprato Gatebox per la prima volta sia finalmente arrivata…!”