La lotta tra Boa Hancock e Barbanera poco dopo la fine dell’arco di Wano ha mostrato nuovamente ai lettori di One Piece le capacità decisamente elevate di questo Frutto posseduto dall’imperatrice delle piratesse Kuja.
Poter pietrificare chiunque a proprio piacimento, e non permettere a nessuno di tornare alla normalità a meno che non sia lo stesso utilizzatore del Frutto a deciderlo, è un’abilità dal potenziale davvero impressionante. Si potrebbero tenere ostaggio numerosi individui, e avere così in pugno il controllo di un sacco di situazioni.
Barbanera sembrava piuttosto interessato ad ottenere il potere della piratessa, cosa che in realtà ha confuso un po’ i fan visto che il Mero Mero no Mi sembrava essere efficace per via del fascino di Boa Hancock. Su di lui avrebbe davvero funzionato? Grazie alla rivista di One Piece Magazine, possiamo vedere una descrizione più dettagliata del Frutto che forse potrebbe portarci a delle risposte.
Un Frutto che lascia di sasso
Tra le teorie che portavano a delle motivazioni plausibili per il desiderio di Barbanera nell’ottenere questo Frutto del Diavolo, vi era quella che metteva la possibilità di pietrificare non solo usando il fascino, ma anche la “bruttezza” o “crudeltà” di qualcuno.
Barbanera in quel caso non avrebbe avuto una vita affatto difficile; tuttavia, nella descrizione data all’interno della rivista di One Piece Magazine non viene fatto cenno a ciò, ma più alla possibilità di affascinare il proprio obiettivo quando quest’ultimo si trova a “vacillare” con il suo spirito:
Mero Mero no Mi, tipologia Paramecia, “abilità che permette di trasformare in pietra un bersaglio che è stato affascinato”. Questo potere porta ad uno stato di pietrificazione il bersaglio affascinato dall’utilizzatore. Se si finisce con il far vacillare il proprio spirito mentre ci si confronta con l’utilizzatore, indipendentemente dalla propria volontà il corpo diventa pietra. Tramite elementi come un forte dolore, è possibile sbarazzarsi della pietrificazione.
Non è possibile pietrificare coloro che non provano alcun affascinamento. La trasformazione in pietra di quest’abilità non può essere rimossa da altri se non dall’utilizzatore della stessa. Anche se la persona in questione svenisse o morisse, lo stato di pietrificazione non viene rimosso e permane.
Se per esempio dopo la morte di un utilizzatore che ha provocato la pietrificazione, venisse un successore utilizzatore del frutto, non gli sarà comunque possibile rimuovere la pietrificazione provocata dal possessore precedente. L’attuale utilizzatrice Boa Hancock la sfrutta sparando delle frecce, e con esse trasforma in pietra persone, cose e proiettili, rendendoli inefficaci.
Sembra dunque che il Frutto si fondi sempre e comunque sul fascino di una persona; questo significa forse che Barbanera avrebbe avuto in futuro la possibilità di sembrare davvero attraente negli occhi di avversari come Law, Luffy o Shanks, se solo fosse riuscito a mettere le mani su questo Frutto?
Il Frutto del Diavolo di Boa Hancock ha l’aspetto di due ciliegie, alimento che conosciamo già bene nel nostro mondo. Per quanto riguarda i Frutti del Diavolo di One Piece, però, esso sembrerebbe essere l’unico Frutto di tipo Paramecia composto da due parti, ovvero due ciliegie.
L’unico esempio simile che ci verrebbe in mente tra i Frutti mostrati sinora da Oda è lo Ushi Ushi no Mi modello giraffa di Kaku, uno Zoan rappresentato come un cespo di banane. Detto ciò, la particolarità del design di questo Frutto ha anche fatto sorgere alcune domande, come cosa accadrebbe se si mangiasse solo la parte rossa o quella viola, o ancora se “dividerlo” a metà potrebbe scatenare qualche ripercussione.
