L’ultimo film della serie rebuild Evangelion 3.0+1.0: Thrice Upon a Time ha realizzato un record d’incassi di un miliardo di yen al box office giapponese e si pone come pietra miliare dell’animazione di genere mecha e come conclusione del franchise di Evangelion. Lo studio Khara ha dimostrato abilità tecniche che portano gli anime ad un nuovo livello grafico, tramite la creatività di Hideaki Anno, che talvolta ha “spinto” un po’ troppo sull’acceleratore dell’opulenza grafica e di trama, mettendo un sacco di carne al fuoco in quest’ultimo rebuild.
Ad oggi è stata annunciata l’uscita del libro Project Shin Evangelion, che tratterà dello spettacolo teatrale in programma in Giappone basato proprio su Evangelion 3.0+1.0: Thrice Upon a Time, con la regia di Sidi Larbi Cherkaoui. Si tratta di un progetto di crossmedialità molto interessante, e i fan sono curiosissimi di vedere l’opera espressa tramite un altro mezzo di comunicazione, ovvero il teatro.
La rappresentazione teatrale è una parte di un immenso progetto relativo al franchise di Evangelion. Il 14 Aprile aprirà infatti il Tokyo Kabukicho Tower, a Shinjuku, un hotel che ospiterà l’evento, con stanze con grafiche di Shinji, Asuka, Rei, Kaworu e Mari.
Project Shin Evangelion conterrà una spiegazione dettagliata relativi a schedule, costi della produzione teatrale e interviste al cast principale della serie, tra cui Hideaki Anno, Mahiro Maeda, Ikki Todoroki, Moyoco Anno e Toshio Suzuki come ospite speciale.
Dove ora sorge il grattacielo che sarà inaugurato a breve una volta c’era il cinema di Shinjuku, in cui furono girate le scene di The End of Evangelion, in cui si vedono per l’appunto diverse persone al cinema. Hideaki Anno, inserendo riprese tratte dalla Tokyo reale ai tempi di The End of Evangelion, sfonda la quarta parete, comunica direttamente con il pubblico.
Lo stesso pubblico che l’aveva minacciato di morte perchè non aveva compreso il finale di Evangelion e pretendeva di più, pretendeva il sangue e l’azione sullo schermo, cosa che il film rappresenta alla perfezione, specialmente nell’iconica scena di Asuka contro la serie degli Eva, una delle sequenze più celebri e più ben animate dell’animazione giapponese, per quanto riguarda le scene di combattimento, e in particolar modo gli scontri tra creature gigantesche.
Evangelion 3.0+1.0: Thrice Upon a Time chiude il franchise di Evangelion, dando una conclusione molto meno apocalittica rispetto a The End of Evangelion. Shinji è cresciuto, così come anche l’autore. Artisticamente è molto interessante una trasposizione del lungometraggio secondo il linguaggio del teatro, e non del cinema, sebbene il secondo derivi chiaramente dal primo, il tutto ovviamente contornato da coreografie, spettacoli di luce e grafiche che devono necessariamente essere all’altezza di ciò che trasmette il film, soprattutto visivamente.
L’impatto visivo del film dello studio Khara è secondario rispetto alle tematiche trattate, come sempre quando si parla di Neon Genesis Evangelion, se la rappresentazione teatrale non riesce, per ragioni di linguaggio del mezzo comunicativo, del media, a raggiungere le vette visive che ha raggiunto la pellicola, di sicuro saranno approfonditi e rappresentati tutti quei dialoghi che nel film sembrano intermezzi tra un colpo di scena e un altro, ma che in realtà sono importantissimi per capire l’opera e l’evoluzione del personaggio di Shinji e del percorso artistico di Hideaki Anno.
Aprendo lo studio Khara, che in greco significa “felicità”, si è affrancato dalla Gainax, mantenendo alcune figure importanti e di spicco, ma reclutando soprattutto nuove leve, la parola d’ordine è quindi futuro, cose nuove, espansione, ampliare il concetto della propria arte anche a nuovi e altri mezzi per esprimerla e rappresentarla, come appunto il teatro.
Evangelion 3.0+1.0: Thrice Upon a Time è disponibile in streaming su Amazon Prime Video.