Elon Musk è sempre stato famoso per i suoi messaggi su Twitter, sempre fonte di meme e discussioni sul web. Una popolarità accresciutasi dopo aver acquistato lo stesso social: una transazione da 44 miliardi di dollari, decisa dopo mesi di riflessione.
Da allora la nuova gestione di Musk ha fatto discutere ancora di più dei suoi tweet, tra licenziamenti di manager e dipendenti spinti a lavorare più duramente (fino a dormire in ufficio).
L’ultima vicenda ha coinvolto Halli Thorleifsson: ex-dipendente di Twitter affetto da disabilità, l’uomo è stato deriso sul social dallo stesso Elon Musk. Una discussione diventata virale e che ha generato molte polemiche.
La vicenda di Halli Thorleifsson e le prese in giro su Twitter
Halli Thorleifsson è di origini islandesi e ha lavorato per diversi anni in Twitter, come senior director nel reparto product design della società. Come ha raccontato alla BBC, l’uomo una decina di giorni fa si è trovato l’accesso bloccato ai suoi account dell’azienda.
Thorleifsson ha provato a contattare il capo delle risorse umane del social per capire se fosse stato licenziato oppure no. Il dirigente però non ha saputo dargli un parere preciso. Così, l’ex-dipendente ha contatto direttamente Elon Musk su Twitter.
Il miliardario dopo qualche ora ha prontamente risposto a Thorleifsson e gli ha chiesto che lavori avesse svolto per l’azienda. Dopo che l’uomo ha elencato i progetti realizzati con Twitter, Elon Musk ha chiuso la conversazione con due emoji raffiguranti una risata.
Il tweet è diventato virale e in molti hanno criticato il CEO di Tesla per la sua replica. Al che Musk ha risposto a questi messaggi, dando la sua “versione” dei fatti. Secondo lui, Thorleifsson non avrebbe in verità lavorato, utilizzando come scusa il fatto di avere una disabilità che “gli impedisce di scrivere a tastiera”. Infine, Musk ha chiuso le sue risposte con una mezza battuta:
Ma è stato licenziato? No, non puoi essere licenziato se non hai mai lavorato fin dall’inizio”
La verità è ovviamente un’altra: Halli Thorleifsson soffre veramente di una forma di disabilità, essendo affetto dalla distrofia muscolare sin dalla nascita. Una condizione che lo ha costretto a vendere la sua società Ueno a Twitter nel 2021 (diventando così dipendente a tempo pieno della società di Musk).
Oltre alla pubblica derisione del miliardario, Thorleifsson ha scritto di come tema che Musk non onori il contratto stipulato all’acquisizione della società. Come ha raccontato sempre alla BBC, si tratta di una situazione “molto stressante” e difficile per l’ex-dipendente.
Si tratta del mio fondo pensionistico, un modo per prendermi di me stesso e della mia famiglia mentre la mia disabilità progredisce. Avere l’uomo più ricco del mondo dall’altra parte di questo, che potenzialmente potrebbe rifiutare di onorare i contratti, non è facile per me da accettare
Senza contare come Thorleifsson sia una persona ben voluta in Islanda, noto per le sue attività filantropiche in favore delle persone disabili, e non solo. Come riportato dall’Iceland Review, l’uomo si è speso molto per un progetto noto come “Ramp Up Iceland”, con il quale si è impegnato a costruire rampe per disabili in tutta la nazione.
Poche ore fa, però, sembra sia arriva una felice conclusione per la vicenda. Infatti, replicando a diversi utenti su Twitter, Elon Musk ha detto di aver contattato direttamente Halli per una videochiamata. Un modo per comprendere quanto ci si di vero nella vicenda rispetto a “quanto gli è stato detto” (“è meglio parlare con le persone che comunicare via tweet”).
Qualche ora dopo, il miliardario si è scusato pubblicamente con Halli Thorleifsson. I suoi commenti erano basati su informazioni arrivate per terze parti e che non erano ovviamente la verità. Infine, Halli starebbe considerando di rimanere in Twitter. Come si dice: tutto è bene quel che finisce bene
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Fonti: Open, BBC, Iceland Review