Venticinque anni fa, quando One Piece si trovava a fare la sua prima apparizione sulle pagine di Weekly Shonen Jump, probabilmente nessuno si aspettava che la serie di Oda trovasse una fama e dei riconoscimenti così ampi e rilevanti non solo in Giappone, ma in tutto il mondo, arrivando ad influenzare in modo evidente l’intera industria e in parte anche il panorama letterario nipponico.
Già il fatto che ottenne un anime dopo pochissimo tempo dal suo inizio fu un sintomo del successo che questo manga stava iniziando a costruire; tuttavia, al tempo Toei Animation e i lettori stessi forse non si aspettavano una complessità tale della storia di Oda. In 25 anni egli ha creato fili narrativi capaci d’intrecciarsi e completarsi, e portare risposte a domande sorte decadi prima, o presentando rivelazioni a misteri che neanche erano stati notati.
Un ruolo che non potevano prevedere
Continuando a parlare dell’imprevedibilità di Oda in One Piece, e di come ciò abbia influito sull’opera animata, di sicuro questo aspetto è maggiormente individuabile nelle prime puntate uscite dell’anime. Possiamo notare come alcuni personaggi che apparvero nelle prime stagioni ricevettero un character design che si mostrava in modo palesemente diverso da quello che attualmente possiedono nell’anime.
Un esempio lampante di ciò è Rayleigh: egli apparve per la prima volta nell’episodio 8, nel flashback di Buggy il Clown, mentre quest’ultimo stava ricordando il suo passato nella ciurma di Roger insieme a Shanks il Rosso. In quell’occasione vedemmo un Rayleigh drasticamente diverso da com’è ricordato ora, con dei capelli neri e degli occhiali da sole.
I fan parlano davvero molto poco di questa “reimmaginazione” del design di Rayleigh, e lo studio d’animazione ha dovuto correggere questo “errore” quando questo flashback è stato successivamente ripreso dall’anime. Al tempo Toei Animation non aveva la ben che minima idea dell’importanza che alcuni personaggi avrebbero avuto più avanti nella storia.
Un altro personaggio che possiamo citare è quello di Marco, il braccio destro di Barbabianca che in questi ultimi anni si è trovato ad assumere un ruolo davvero importante all’interno della storia, e trovando anche Wano come palcoscenico per il suo ritorno dopo i fatti di Marineford.
Nelle prime stagioni, Marco sembrava essere a tutti gli effetti un personaggio secondario piuttosto che il “secondo in comando” della ciurma di Newgate: possiamo vederlo nell’episodio 151 sullo sfondo, con dei capelli abbozzati e colorati di nero.
Nell’episodio 316 fu riproposta la scena in questione, stavolta rimediando un po’ per quanto riguarda la colorazione reale del design di Marco; certo, ciò non toglie che anche in questo caso l’aspetto dell’importante pirata era ancora piuttosto “grossolano”.
C’è da dire che a quel tempo anche nel manga non si conosceva la reale importanza di Marco, il quale sarebbe riapparso minimo cinque anni dopo (200 capitoli più avanti).
Sarebbe stato difficile per lo staff dell’anime sapere ciò con così largo anticipo per una serie di motivi, e per quanto Eiichiro Oda dia l’impressione di essere capace di stabilire l’apparizione di eventi e personaggi importanti con larghissimo anticipo, non è detto che con Marco egli avesse già in mente un qualche ruolo di punta da affidargli.