Esistono innumerevoli Frutti del Diavolo nel mondo di One Piece, ognuno dalle proprie abilità strampalate e dall’aspetto decisamente peculiare, quasi mai molto invitante. Questa loro caratteristica però non frena le persone bramose di potere (o molto affamate) dal cibarsene, portandoli ad ottenere delle capacità straordinarie.
Abbiamo visto Frutti di vario tipo nel corso del tempo, alcuni più particolari di altri ma che bene o male presentavano colorazioni e forme molto insolite rispetto al comune concetto di “frutto” a cui si è generalmente abituati.
Tra questi, però, ce ne sono alcuni che ci rimangono piuttosto ignoti, come nel caso di quello di Bonney o di Bartholomew Kuma. Che si tratti del loro vero potere, del loro nome o della loro forma, è inevitabile che più essi vengono mostrati ai fan, più la curiosità su come essi appaiano nella realtà cresce a dismisura.
La rivelazione di due Frutti del Diavolo
Nel volume 16 della rivista di One Piece Magazine, in dirittura d’uscita questa settimana, sono state inserite delle informazioni decisamente importanti per quanto riguarda due Frutti del Diavolo in particolare: quello di Boa Hancock e quello di Rob Lucci. Poiché essi sono stati svelati solo all’interno di quest’arco, anche noi arriviamo a vedere il loro aspetto vero e proprio solo adesso.
Fatta questa premessa, possiamo finalmente scoprire il design dei due Frutti: quello di Rob Lucci, il Neko Neko no Mi modello Leopardo, ha una forma decisamente particolare, presentando il tipico pattern leopardato che contraddistingue ovviamente la sua trasformazione animalesca. L’aspetto vero e proprio del Frutto è ispirato a quello di una mela, che però assume la forma del volto di un leopardo ponendo anche delle orecchie feline alle estremità della parte superiore del Frutto.
Per quanto riguarda il Frutto di Boa Hancock, il Mero Mero no Mi, vediamo come esso sia ispirato a delle ciliegie; osservando il Frutto si vede come esse siano state realizzate con delle colorazioni caratteristiche del design di Boa Hancock, aventi una forma a cuore e attaccate l’una con l’altra. Non sappiamo se questo sia anche un riferimento intenzionale ad un “elemento” piuttosto noto del corpo di Boa Hancock, ma vogliamo pensare che si tratti di una curiosa coincidenza.
