L’episodio 8 di Trigun Stampede è completamente incentrato sul passato di Vash. La quinta nave della flotta SEEDS, in viaggio per l’universo alla ricerca di un nuovo pianeta abitabile, viene manomessa da Knives e si schianta su No Man’s Land, la terra desertica e desolata che fa da ambientazione alle vicende della storia.
Dopo un flashback dedicato a Knives e alla sua giovanile follia, con l’apocalittica visione di uno stormo di detriti dell’astronave dove viaggiavano i due gemelli e moltissimi umani in sonno criogenico che sfrecciano per il cielo come stelle cadenti. Su un’altura, Knives ride, responsabile del naufragio della nave.
Il personaggio di Rem viene approfondito ed è centrale per la formazione e per gli ideali di Vash. Vediamo una festa di compleanno dei due gemelli e Rem che dice di far loro da madre. Il personaggio in questione svolge esattamente il ruolo di tutore dei due giovani Plant.
Nell’episodio precedente abbiamo visto come Vash avesse sul volto i segni tipici dei Plant, in questo viene proprio confermato da un discorso tra i gemelli e Rem. Vash e Knives sono della stessa natura dei Plant, e l’obiettivo di Knives in Trigun Stampede è quello di recuperare più Plant possibili, considerandoli e considerando se stesso un essere superiore rispetto agli umani che sfruttano l’energia che queste creature producono.
La CGI si riconferma come già scrivevo nelle recensioni precedenti limitata nel rendere le espressioni dei volti. Da un lato, è giusto considerare che si tratta di una scelta coraggiosa e puramente stilistica, che rende visivamente molto bene alcuni elementi del mondo di Trigun che d’altro canto non sarebbero altrettanto suggestivi se animati come lo erano stati più di vent’anni fa.
I movimenti e le animazioni di Rem e dei due gemelli risultano meccanici, da videogioco, più che da anime, o meglio, da videogioco che riprende una grafica da anime. Insomma, per quanto le espressioni del viso siano convincenti e si capisca bene l’intenzione autoriale dello studio Orange di rendere più moderno il character design dei personaggi, soprattutto in queste scene dove Vash e Knives sono bambini, quindi sono la versione caricaturale di se stessi.
Si sente e si percepisce bene quell’atmosfera di leggerezza e gioia e le animazioni e le espressioni tipiche di scene del genere negli anime sono quelle, l’effetto “gag” è reso alla perfezione, la CGI funziona, non sto affermando che è completamente da buttare, ha semplicemente dei difetti.
Sono difetti a cui si può soprassedere? Questo dipende dai gusti personali, fatto sta che la storia di Trigun e i personaggi sono coinvolgenti e molto profondi, e graficamente ci sono punti altissimi di quest’anime.
Vash viene recuperato in mezzo al deserto da un’altra nave della flotta SEEDS. Scopriamo quindi che la terza nave è ancora intatta, sebbene sia anch’essa precipitata, mentre la quinta nave, quella dove si trovava Rem, è esplosa in migliaia di frammenti e detriti, lasciando sconvolto il protagonista. Il giovane Vash viene accolto inizialmente con scetticismo e quasi paura, lo rinchiudono in una stanza sotto chiave.
Successivamente, una volta dimostratosi un essere gentile e buono d’animo, in grado di comunicare con i Plant e di rigenerarli, comunicare con loro a livello telepatico, si guadagna la fiducia dell’equipaggio della nave.
Vash viene così coinvolto in diverse missioni sulla superficie del pianeta, al fine di aiutare gli altri esseri umani sopravvissuti al naufragio. Scopriamo elementi importanti del worldbuilding di Trigun, infatti Vash e Knives sono Plant detti “indipendenti”, nati da un altro Plant, non generano forme di energia, ma sono anch’essi Plant, in un modo completamente diverso e sconosciuto. Avremo modo di conoscere i loro poteri durante il corso dell’anime, abbiamo già visto Knives distruggere Jeneora Rock, ci si aspetta che anche Vash, per quanto sia un personaggio buono, nasconda un potere devastante tanto quanto il fratello.
Trigun Stampede è disponibile in streaming su Crunchyroll.