TikTok questa settimana è stato nel mirino della Commissione Europea, che ha deciso ufficialmente di vietarne l’utilizzo a tutti i suoi migliaia di dipendenti. Si ipotizzava che questa scelta avrebbe avuto ripercussioni anche nei vari stati europei, e in queste ore pare proprio che l’Italia sia una dei primi paesi a pensare seriamente a cosa farne del social cinese.
Infatti, l’istituzione di Bruxelles aveva deciso di agire in modo simile a quanto fatto già negli Stati Uniti nei confronti di TikTok alcuni mesi fa. La Commissione vuole agire non solo proibendo ai dipendenti di usare il social, ma anche solo di averlo scaricato all’interno dei propri dispositivi, specialmente se in questi è registrata la casella di posta elettronica della Commissione.
Oggi, l’Italia sembra pensare a provvedimenti analoghi verso i propri dipendenti pubblici. Lo si viene a sapere nelle scorse ore dalle dichiarazioni di Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica Amministrazione, che prospetta uno scenario che non esclude il blocco di TikTok sui dispositivi dei dipendenti statali.
Il possibile provvedimento contro il social cinese
Dopo che a novembre il social aveva confermato alla Commissione che i dati degli utenti europei erano effettivamente analizzati in sede cinese, questo ha portato l’organo a pensare seriamente a ciò che questo potrebbe voler significare in termini di sicurezza, fino ad arrivare alla decisione di qualche giorno fa. Entro il 15 marzo, tutti i dipendenti della Commissione Europea dovranno aver disinstallato il social, o non potranno più accedere alla mail istituzionale e alle sue applicazioni aziendali.
In Italia questa dura decisione ha portato il governo ad aprire un vero e proprio dossier su TikTok, e alla luce sono state portate diverse opzioni su come agire. Tra queste, c’è proprio il blocco dell’app cinese su tutti i dispositivi dei dipendenti pubblici, in modo simile a quanto deciso dalla Commissione.
In ogni caso, la linea da seguire nei confronti del social andrà concordata con le altre istituzioni, fa sapere Zangrillo, ma i tempi dovranno essere ristretti. Si parla di un possibile vertice già dopo il weekend, con una decisione che arriverà solo dopo aver riflettuto attentamente sui veri rischi che l’app può comportare a livello informatico per la Pubblica Amministrazione.
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