Mark Zuckerberg ha definito il 2023 “l’anno dell’efficienza” e i segni di questa frase iniziano già a prendere forma: Meta ha annunciato nelle scorse ore la chiusura della funzionalità di shopping in livestream su Instagram, seguendo lo stesso destino che aveva già colpito Facebook.
A partire dal 16 marzo 2023 gli utenti di Instagram non potranno più taggare i prodotti sponsorizzati durante i propri livestreaming: la funzionalità era stata resa disponibile alle aziende e ai content creator statunitensi dal 2020, seguendo l’esempio virtuoso del mercato orientale.
“L’anno dell’efficienza” di Meta
La decisione di Meta di licenziare circa 11.000 dipendenti lo scorso novembre era già un segnale sulle ripercussioni che il Covid ha avuto sulle aziende tech. La chiusura del servizio di shopping in livestreaming è, in questo caso, una mossa dovuta all’inefficienza del servizio.
Nei mercati asiatici la modalità di vendita era molto popolare già prima della pandemia su applicazioni come WeChat, Douyin e Taobao Live. Durante il lockdown il live shopping ha raggiunto un numero altissimo di utenti, impossibilitati a recarsi nei negozi fisici: influencer e aziende quindi sono diventati naturali eredi delle televendite.
Considerato dagli esperti “il futuro dell’e-commerce”, l’obiettivo di Meta (e di altre aziende come YouTube e Amazon) era di importare il formato anche in occidente. Il ritorno alle normali abitudini d’acquisto però ha dipinto un quadro diverso: gli utenti occidentali si sono rivelati poco inclini allo shopping in livestreaming su Instagram.
Lo shopping su Instagram era molto diverso durante la pandemia
Anche se il boom di vendite durante il Covid è stato entusiasmante, l’allentamento delle restrizioni ha spinto i consumatori a tornare alle vecchie consuetudini. Il fenomeno del live shopping è quasi del tutto scomparso e secondo un rapporto di Insider Intelligence solo il 5% delle vendite totali sugli e-commerce statunitensi derivano attualmente dallo shopping in livestream.
Anche TikTok, considerata uno dei principali competitor in quest’ambito, ha ridotto nell’ultimo periodo gli investimenti sui mercati statunitensi ed europei: alcuni test avevano mostrato delle vendite quasi pari allo zero. Sembra però che TikTok non abbia completamente abbandonato questa strada e starebbe ipotizzando un’altro tipo di live shopping in collaborazione con TalkShopLive.
Le differenze tra mercati orientali e occidentali
I dati parlano chiaro: la nostra cultura non ha mai effettivamente abbracciato quella orientale. Del resto è stato impossibile anche proporre (in salsa occidentale) il successo di una “super app” come WeChat.
Meta non metterà però fine a tutte le funzionalità di shopping delle proprie piattaforme, considerato che, secondo i suoi dati, il 90% degli utenti segue su social come Facebook o Instagram almeno un profilo di attività commerciali.
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