Due mesi fa abbiamo avuto il piacere di recensire Dwarf Fortress, un gioco indie atipico tanto nel gameplay quanto nelle sue fondamenta al limite del mitologico. Oggi torniamo a parlare del simulatore di vita nanica per occuparci del suo enorme successo, che dal punto di vista di molti osservatori risulta quasi incomprensibile.
Non stiamo implicando che il favore raccolto dalla release ufficiale sia immeritato, anzi. Parlammo di Dwarf Fortress come di un grandioso prodotto dell’amore e dello stupefacente impegno dei fratelli al timone (e ai remi) di Bay 12 Games, una miniera d’oro che delizia il giocatore in maniera squisitamente unica. Un titolo monumentale e storico, che tuttavia non è adatto a tutti i palati e si nasconde sotto un guscio parecchio coriaceo.
Il successo di Dwarf Fortress è quindi incomprensibile non solo perché sfonda (macché, polverizza!) i confini della sua nicchia di giocatori affezionati, ma anche per la pura e vertiginosa magnitudo che contraddistingue il mastrino delle vendite. Ecco quindi un disegnino per capirlci qualcosa.
Dwarf Fortress, il petardo nel cielo
Alcuni giocatori della versione gratuita in ASCII si chiedevano perché i fratelli Adams si stessero disturbando a rilasciare il gioco su Steam e Itch.io. Dopotutto il pubblico mainstream non sarebbe mai stato interessato a gestire una fortezza di nani simulati in scrupolosissimo dettaglio… vero?
Nemmeno i due sviluppatori indipendenti che lavorano a Dwarf Fortress da vent’anni si aspettavano un successo così eccezionale. Le spese mediche incombenti li hanno più o meno costretti a monetizzare il gioco che fino a quel momento si era sostenuto esclusivamente tramite donazioni.
Un mese dopo, quegli operosi fratelli si trovano con $7,2 milioni sopra il tavolo. Dopo aver venduto più di 606’000 copie, i creatori di Dwarf Fortress possono considerare la pensione una faccenda sistemata, e ammirare ancora un po’ il grafico dei loro incassi mensili.
Un’impennata degli incassi rispetto al mese precedente pari a 462 volte tanto, cioè un salto da $15’635 a esattamente $7’230’123 e centesimi 58. Probabilmente dietro i calici di un brindisi, Zach e Tarn Adams hanno commentato il bilancio con un post nel blog di Bay 12 Games.
“Il finale da fiaba è realtà, ma non avete dato un bacio al ranocchio. Gli avete dato i soldi. L’apprezzamento che ci date fa ora parte di noi. Muove le macchine che guidiamo. Ci sostenta sotto forma del cibo che mangiamo. Non c’è più altra esistenza al di fuori di quella che ce ci avete dato. Quando lasceremo questo mondo, voi sarete la ragione per cui saremo ricordati. Congratulazioni ai generosi!”
E ancora;
“Un po’ meno di metà andrà in tasse, e stiamo continuando a pagare persone e spese legate al business, quindi non è proprio tutto guadagno, ma un buona parte lo è, abbastanza da risolvere i problemi (…) dei lavoratori autonomi. (…)Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutati!”
Le prime patch di Dwarf Fortress sono già arrivate, ora i fratelli Adams pianificano di ampliare lo studio con un nuovo collega programmatore che li aiuterà a rifinire l’attesissima modalità avventura e i fondamentali miglioramenti alla quality of life.
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