Naruto, una delle opere nipponiche più note e popolari al mondo, è stato un franchise sia fortunato che al contempo sfortunato. La storia messa in campo da Kishimoto, riguardante la crescita del giovane ninja Naruto Uzumaki e dei numerosi altri personaggi presenti nell’opera ha appassionato un sacco di persone in tutto il globo, ed espanso la conoscenza di quella che in realtà sarebbe stata una parte “di nicchia” della cultura giapponese.
Questo però è avvenuto ad un certo costo: l’anime che venne messo in campo non fu dei più rimarcabili, nonostante alcuni momenti fossero stati catturati in modo a tratti lodevole, e purtroppo la presenza di numerosi parti filler che andavano a cozzare con il ritmo e le direzioni della storia lo hanno reso un cartone animato molto difficile da digerire.
Ciononostante, l’amore che i fan provano comunque verso Naruto ed il suo universo non è così difficile da distruggere. Detto ciò, ci sono stati nel tempo diversi elementi che hanno reso quest’opera molto soggetta a critiche, e andando a rivedere lo sviluppo della storia diventa ogni volta sempre più facile osservare alcuni particolari che sono arrivati a danneggiare la serie in modo palese.
Le parti peggiori della serie di Kishimoto
Come ogni franchise più o meno popolare, anche Naruto mostra dei difetti difficili da ignorare. Su Reddit, i fan si sono trovati davanti ad una semplice domanda, nella quale veniva chiesto loro quale fosse stata la cosa che più li ha delusi in Naruto; non ci è voluto molto prima che questa semplice questione diventasse virale, portando numerose risposte e considerazioni riguardo quali sarebbero dovute essere le vere priorità della storia di Naruto, e su come l’opera abbia sprecato il suo potenziale in più momenti.
Andiamo allora a vedere alcune delle risposte più condivise, e che sottolineano quelle che sarebbero i più grandi difetti del manga di Kishimoto.
Prima di tutto, alcuni sostengono come ci siano stati troppi filler: per filler s’intendono quelle linee narrative che fungono da riempitivo, e che fanno da padrone nell’anime. Quando la serie di Studio Pierrot si avvicinava un po’ troppo al manga, venivano mostrati degli episodi che si distaccavano dalla storia principale, e che permettevano così di dare un po’ di distanza alla storia narrata dalla versione cartacea. Da ciò ne sono risultati gli innumerevoli episodi filler che possiamo trovare in Naruto e in Shippuden.
Un altro aspetto negativo è stato il modo in cui alcune storie secondarie interessanti non siano mai state esplorate più a fondo, come ad esempio il passato di Sakumo o la storia del Paese del Ferro. Al loro posto, invece, è stato lasciato lo spazio a trame più sciocche e poco profonde, come i ninja androidi.
Sin da quando è stato introdotto Naruto, il pubblico sapeva che lui sarebbe diventato un Hokage, e man mano che la storia proseguiva diventava sempre più chiaro come egli avesse il talento necessario per esserlo. Dopo anni, i fan finalmente hanno potuto osservarlo ottenere questo traguardo, ma c’è un ma: in Boruto, non è mai stata mostrata la sua cerimonia d’inaugurazione. Questo fattore non è stato digerito bene dai fan, i quali aspettavano di vedere finalmente l’ufficializzazione di questa sua posizione.
Si parla poi di occasioni mancate per quanto riguarda i personaggi femminili. Tra Sakura, Ino e Tenten, ce ne sono vari all’interno della storia, ma nessuna di loro riceve un focus eccessivo, o almeno non comparabile assolutamente con quello che viene mostrato anche nei confronti di personaggi come Sasuke, Naruto o addirittura Kakashi.
Infine, un altro dei peggiori errori della serie è ritrovabile in Naruto Shippuden. La serie iniziò in modo eccitante, ma il finale dell’anime invece non ha ottenuto riscontri troppo positivi dai fan; dopo aver passato un bel po’ di tempo a narrare della Grande Guerra dei Ninja, la serie poi se n’è andata per la sua strada, nonostante avrebbe potuto dare molto di più come ad esempio mostrare una breve transizione nella storia di Boruto.