La casa cinese Xiaomi è al lavoro su un nuovo prodotto elettronico che porta la loro firma, e si tratta della loro prima auto elettrica. Tuttavia lo sperato svelamento a sorpresa è stato rovinato da un leak, nel quale sono state mostrate alcune foto del modello di auto, assieme a quello che potrebbe essere il suo nome ufficiale.
L’esordio di Xiaomi nel settore delle automotive sarebbe previsto per la prima metà del 2024, periodo in cui la nuova auto elettrica, il cui nome, se ufficializzato, sarebbe MS11, verrà resa disponibile per l’acquisto soltanto in Cina. Previsti ben 4 modelli dell’auto, 2 di fascia alta e 2 di fascia bassa, essi si differenzieranno in due modi: una versione sarà dotata di Qilin Battery e quindi più performante, mentre l’altra monterà le Blade Batteries al litio ferro fostato (LFP); entrambe garantiranno un’autonomia di 1.000 chilometri con una sola ricarica.
Xiaomi annunciò nel 2021 un piano d’investimenti decennale per sostenere il nuovo business, il quale prevedeva oltre 10 miliardi di dollari, a testimoniare la serietà e l’intenzione di fare un debutto al meglio delle aspettative. Per questo motivo si è vista furibonda quando le foto della loro prima auto sono finite senza permesso in rete.
Le conseguenze dopo il leak di Xiaomi
Con tutta probabilità, il modello di auto elettrica di Xiaomi sarebbe rimasto nascosto al pubblico ancora per diversi mesi, e il fatto che siano state diffuse alcune foto ha provocato rabbia da parte della casa cinese, la quale si è impegnata per individuare il colpevole. Quest’ultimo è stato identificato in uno dei suoi fornitori di cui non ha voluto far sapere il nome, al quale è stata imposta una multa di 1 milione di Yuan, che corrispondono a circa 130.000 euro, per aver violato gli accordi sulla riservatezza.
Il capo ufficio stampa di Xiaomi ha prontamente segnalato al sito di Sina Tech che le foto trapelate riguarderebbero un modello ancora in fase di approvazione, e dunque potrebbe differenziarsi da quello che sarà il design ufficiale che conosceremo in futuro. Una mossa che consentirebbe un cambio di rotta imprevisto, e dar la possibilità di effettuare delle modifiche, seppur conferma che il modello leakato appartiene a loro.
Xiaomi e i suoi costruttori stanno ora lavorando per irrigidire gli accordi di riservatezza con i propri fornitori, spronando questi ultimi, attraverso specifiche richieste, a rafforzare le proprie misure di sicurezza, specialmente al diretto interessato che ha subito l’ingente multa, al fine di evitare che tali situazioni accadano nuovamente fino a che non sarà Xiaomi stessa a rivelare informazioni riguardo i suoi nuovi prodotti.
