The Last of Us è una delle serie TV più incisive e apprezzate del momento, non solo dagli appassionati del titolo Naughty Dog ma anche dal grande pubblico amante dei prodotti di alta qualità. Nell’ultimo episodio trasmesso, ovvero “Long, Long Time” abbiamo avuto un riadattamento della storia di Bill e Frank davvero significativo e profondo, data la natura della puntata incentrata proprio sulla storia d’amore dei due personaggi.
Successivamente all’incredibile sorpresa di una vasta fetta di pubblico, l’episodio in questione è stato allo stesso tempo bombardato di recensioni negative da un certo tipo di utenza, proprio per via della storia omosessuale narrata nella 1×03, che si è completamente distaccata dal materiale originale.
Dopo un secondo episodio che per molto tempo ha mantenuto una media di 10 su 10, ecco che questa terza puntata è al momento una delle più equilibrate fino a questo momento, oltre che “poco apprezzata”, specie se consideriamo il punteggio totale su IMDb di 7.9. Oltre i numerosi “10” assegnati a “Long, Long Time”, possiamo tranquillamente vedere tramite GameRant anche la pioggia di “1” assegnati senza pietà. Al momento siamo sul 30%, un numero davvero alto se consideriamo la qualità oggettiva dell’episodio.
The Last of Us, il terzo episodio della serie HBO è stato criticato per alcuni motivi dai puristi del videogioco
Questa terza puntata si è sicuramente distaccata dal materiale originale, dato che nel videogioco Joel e Ellie incontrano solamente Bill, che dopo alcune sequenze di gameplay va incontro a una fine diversa da quanto visto nella serie HBO.
Il fattore da chiarire riguarda Frank, già gay all’interno del videogioco (come accennato dallo stesso Neil Druckman), quindi alla fine è stata cambiata solo l’impostazione del tutto, rivisitando qualcosa che sostanzialmente è accaduto anche nel videogioco.
Il motivo più grande in realtà non riguarda la fedeltà del gioco, ma è stata la storia omosessuale stessa ad essere attaccata dai fan, proprio come accaduto in The Last Of Us Parte II con Ellie, Abby e via discorrendo. Basta leggere alcune delle recensioni per capire il problema di un certo tipo di utenza, ancora restia nell’accettare questo genere di diversità all’interno dei loro prodotti preferiti.
Voi cosa ne pensate?
