Ci sono manga talmente lunghi che sembrano destinati a non finire mai e ad accompagnarci praticamente per sempre e altri che, invece, siamo già stati costretti a salutare per sempre.
Dire addio a un’opera non è mai semplice e soprattutto quando si tratta di opere giapponesi i finali sono sempre una delle più grandi incognite. Ci sono finali fin troppo veloci che vengono subito criticati, talvolta portando diversi appassionati a rivalutare il loro affetto per l’opera intera; tuttavia per tanti finali pessimi ce ne sono altrettanti che ricordiamo con affetto e col sorriso e che ci fanno persino pensare di trovarci di fronte al finale migliore possibile.
Mentre seinen come Monster, Homunculus e The Climber sono ben noti per i loro finali perfetti e universalmente acclamati, molti shonen sono diventati tristemente noti per epiloghi non proprio felici e sicuramente controversi: Bleach, Naruto, il più recente Tokyo Revengers sono esempi ben noti di ciò. Ma esistono anche moltissimi shonen con ottimi finali, addirittura definibili come perfetti. Oggi siamo qui per elencare i cinque manga shonen coi finali migliori di sempre.
Devilman
Crudo, duro e violento: tre aggettivi perfetti per descrivere Devilman, uno dei capolavori della lunghissima carriera di Go Nagai. Il caso (o forse no) vuole che tutti e tre siano altrettanto perfetti per descrivere il suo finale, che colpisce il lettore come un colpo nel pieno dello stomaco.
È un finale che non lascia spazio ad alcuna speranza e in cui, come si dice, tutto ciò che può andare male va effettivamente malissimo soprattutto per i nostri due protagonisti, condannati a perdere ogni cosa a causa del loro stesso comportamento.
Pandora Hearts
Pandora Hearts è uno shonen che riceve decisamente meno attenzione di quanta meriterebbe in realtà e che soprattutto presenta uno dei finali più belli che possiate mai leggere: completo in tutto, l’ultimo volume della prima opera lunga di Jun Mochizuki riesce a stupire in continuazione e a risolvere ogni snodo narrativo rimasto aperto.
Ogni personaggio incontra la sua giusta conclusione e, ricollegandosi perfettamente all’inizio, ammirando quella splendida, ultima pagina non potrete fare altro che sorridere ripensando ai 24 volumi letti e all’enorme viaggio di crescita personale al quale avete assistito. Sì, Pandora Hearts è una storia come tante altre con un finale come tanti altri, tuttavia è proprio questo che la rende tra le più speciali mai scritte.
L’Attacco dei Giganti
Inserire L’Attacco dei Giganti in una classifica dei finali migliori di sempre potrà sembrare controverso visto che, in realtà, persino Hajime Isayama ritiene di non essere stato in grado di esprimere nel modo migliore ciò che intendeva far trasparire con le ultime pagine del suo manga. Tuttavia, rileggendolo dopo quasi due anni dalla conclusione, non possiamo che ammettere che il finale de L’Attacco dei Giganti è perfettamente coerente con quello che l’opera ha sempre cercato di raccontare: la bellezza e, al tempo stesso, la crudeltà del mondo.
Gli uomini non imparano mai dei loro errori e non importa quanto si soffra o si combatta, quanto si riesca ad ottenere e quanto invece si perda: la natura bellicosa e crudele degli esseri umani non cambierà mai e la guerra è sempre spaventosamente vicina.
Medaka Box
Talvolta un finale non deve mettere in scena epici eventi per rimanere scolpito nel cuore dei lettori e l’epilogo di Medaka Box è la perfetta dimostrazione di ciò: l’intero ultimo volume è molto più “normale” di tutti quelli che sono venuti prima ed è proprio questo a renderlo così speciale. È un inno all’adolescenza fatto da chi sta per uscirne e da chi, invece, ancora si ostina a rimanere ancorato ad essa nonostante le responsabilità.
Gli ultimi due capitoli, poi, mettono il punto definitivo nel percorso di sviluppo di Medaka Kurokami, protagonista tanto atipica quanto straordinaria da poter essere considerata senza troppe difficoltà una delle eroine migliori mai viste su Weekly Shonen Jump. Se dovessimo riassumere il volume 22 di Medaka Box potremo farlo con una semplicissima frase, citando proprio l’ultimo capitolo: Medaka Kurokami sta bene.
Rocky Joe
Un’epigrafe ai tenaci e un inno alla testardaggine: non esiste modo migliore per definire un’opera come Rocky Joe e il suo finale, così scolpito nell’immaginario collettivo di ogni fan di anime e manga, lo dimostra perfettamente.
Ashita no Joe è prima di tutto una storia che fa del non arrendersi e continuare a combattere la sua ragion d’essere: per affermare se stessi, per realizzare qualcosa, per dimostrare al mondo di poter cambiare, per la stessa inguaribile tenacia che spinge Joe a rialzarsi sempre, anche di fronte agli avversari più forti e apparentemente più imbattibili. Anche di fronte alla morte stessa Joe continuerà sempre a combattere e una volta finito lo scontro non potrà che sorridere con la soddisfazione di chi sa di aver dato tutto. E anche se non resta più niente da bruciare, il finale di Ashita no Joe continua a ispirare tutti noi.