La popolarità di ChatGPT è ormai arrivata a grandissimi livelli, e viene utilizzato talmente tanto che spesso non riesce a stare al passo con le migliaia di richieste in contemporanea da parte degli utenti che cercano informazioni dal chatbot. La crescita esponenziale della creazione di OpenAI ha portato gli sviluppatori e ricercatori a pensare seriamente a trovare metodi per poter monetizzare.
Nasce così ChatGPT Plus, un programma di abbonamento per avere a disposizione una versione premium del famoso chatbot. Tale versione Plus garantirebbe agli utenti una maggiore velocità e reattività del bot, tramite un accesso prioritario che consentirebbe di ricevere risposte più veloci e una connessione più stabile anche durante le ore in cui c’è una maggiore affluenza e solitamente il bot notifica che a causa delle elevate richieste, potrebbe smettere di rispondere o scrivere lentamente.
Ma oltre questo, non sono incluse altre aggiunte e/o funzionalità esclusive, anche se OpenAI resta intenzionata a svilupparle assieme ad altri miglioramenti e a metterle a disposizione con l’accesso prioritario di ChatGPT Plus o eventuali piani di abbonamento superiori. Per il momento, in queste prime fasi di prova, la partecipazione a pagamento è stata resa disponibile soltanto tramite inviti e soltanto negli Stati Uniti, nonostante ci sia l’intenzione di offrirlo anche ad altri Paesi il prima possibile.
Il prezzo di ChatGPT Plus
Non è un segreto che la crescita record, riconosciuta come la più veloce della storia per un’ app consumer da parte degli analisti della banca d’investimento Svizzera UBS, abbia reso necessario un introito di qualche tipo per poter mantenere operativa la loro AI, da qui l’idea dell’abbonamento premium con accesso prioritario.
Il costo ufficiale è di 20 dollari al mese, un prezzo basso rispetto alle aspettative, che speculavano addirittura oltre i 40 dollari al mese per usufruirne, date le enormi potenzialità del chatbot. Questa cifra è stata pensata specificatamente per imprese e aziende, piuttosto che per l’utente privato, così come organizzazioni pubbliche o private di studio come università e scuole, anche se per queste sarà meno probabile considerando che, nell’ultimo periodo, ChatGPT è stata bloccata dai network scolastici per l’uso improprio che ne facevano gli studenti.
Nonostante l’arrivo di questa versione premium, OpenAI resta intenzionata comunque a lasciare una versione gratuita del chatbot, per la quale i nuovi introiti potrebbero portare ad un miglioramento delle infrastrutture di servizio, quali archiviazione, disponibilità di banda e altro, e a migliorarne le prestazioni anche per i non abbonati.
Fonte: HDBlog