L’episodio di Trigun Stampede si apre con Meryl, Roberto e Vash in viaggio nel deserto. Tutti e tre sono coinvolti e sono ricercati per il disastro di Jeneora Rock, secondo le autorità governative. Vash finisce sempre per essere scambiato per Knives, essendo gemelli. Nel bel mezzo delle dune vediamo una nube fosforescente, si tratta dei worm, creature che popolano il pianeta e che sono commestibili, si sviluppano e crescono fino a diventare un Grand Worm.
Incontrano uno dei personaggi principali dell’opera, il reverendo Nicholas D. Wolfwood, che si definisce “solo un becchino”. In completo nero, occhiali da sole, sigaretta penzolante dalle labbra e la gigantesca croce, rivista anche questa secondo i nuovi canoni del worldbuilding di Trigun Stampede.
Il gruppo incontra un ragazzino sopravvissuto a una vera e propria strage, Wolfwood fa gli onori funebri e dopo poche scene finiscono tutti quanti dentro a un Grand Worm, un verme del deserto, la versione cresciuta dei piccoli che abitano la nube fosforescente.
Trigun Stampede e il Grande Verme di Dune di F. Herbert
Il riferimento che viene in mente, anche se non sappiamo se Yasuhiro Nightow si sia direttamente ispirato o no, è a Dune di Frank Herbert. La saga di fantascienza è stata rispolverata ed è tornata in auge grazie al film di Villeneuve, che ha fornito una rappresentazione titanica e fedele del pianeta desertico.
Trigun condivide con la creatività e il mondo di Frank Herbert l’estetica dei vermi delle sabbie e alcuni elementi riguardanti qualche particolare delle tute di Vash e Knives, nel manga, ma la caratteristica preponderante è senza dubbio il grande verme. In Dune è una vera e propria sfida, un passaggio, un’iniziazione, per il protagonista Paul Atreides cavalcare e domare il grande verme del deserto, che il popolo del pianeta considera simili a divinità.
In Trigun Stampede viene detto da Roberto che esistono persone in grado di controllare il Grand Worm e i vari worm più piccoli, tutti collegati da un’unica intelligenza e un’unica volontà. Non ha nulla di sacro e mistico, come in Dune, anzi è qualcosa che è considerato quasi mostruoso, lontano dalle facoltà degli esseri umani comuni. Il ragazzino sopravvissuto al massacro si rivela essere una di queste persone.
Nicholas D. Wolfwood sfodera la sua croce, che in questa veste nuova del personaggio e di tutto Trigun è molto vicina a un’estetica di tipo sci-fi.
Il ragazzino si rivela essere, alla fine dell’episodio, Zazie the Beast, la coppia uccisa all’inizio era opera sua. E’ anch’egli un seguace di Knives e confabula con Wolfwood, sempre in una scena verso la conclusione. Vediamo anche lo stesso Knives conversare con il personaggio che chiamava “dottore” riguardo al Gate di Vash the Stampede e a come sbloccarlo. Sono tutti elementi della storia di Trigun che vedremo esplicati essendo fondamentali per lo sviluppo della trama e che hanno a che fare con la tecnologia perduta dei Plant e dell’umanità prima che naufragasse sul pianeta desertico.
Trigun Stampede si sta rivelando fedele al concept originale e riesce a reinventare certi elementi, rinnovandoli, come per esempio il personaggio di Zazie the Beast, meno classico ragazzino orfano da western, e più amalgamato con gli aspetti più sci-fi, per così dire, del pianeta. Il personaggio è quindi rinnovato, rimanendo fedele ad aspetti che ha nel manga.
Trigun Stampede è disponibile in streaming su Crunchyroll.