“Hai mai incontrato un alieno?”
Con queste parole inizia Tokyo Aliens, manga di Naoe annunciato quasi un anno fa. Si tratta di uno dei primi nuovi manga di questo 2023 che, possiamo dirlo, inizia proprio nel migliore dei modi. I nostri due protagonisti si incontrano per la prima volta nelle pagine iniziali del volume ed è fin da subito un incontro estremamente singolare: Tenkuubashi si avvicina ad Akira, chiedendogli come facesse ad essere ancora vivo e la prima cosa che il secondo pensa è che il suo stravagante coetaneo sembri proprio un alieno.
Nelle pagine successive abbiamo modo di conoscere meglio i due protagonisti. Akira è un giovane studente delle superiori con praticamente nessun segno particolare: è un ragazzo normalissimo, orfano di padre che sogna di diventare come lui un agente di polizia una volta finita la scuola. Non è particolarmente sveglio né troppo popolare. Tenkuubashi, invece, è esattamente il suo opposto: è alto, bello, atletico, prende ottimi voti in tutte le materie ed è abile anche nello sport, tuttavia al tempo stesso è ritenuto molto misterioso e proprio per questo inavvicinabile.
Di ritorno da una normalissima giornata di scuola Akira si troverà coinvolto in uno strano incidente, sempre all’interno di un trano: un’anziana signora si trasforma in un alieno coi tentacoli e ingaggia battaglia con un misterioso ragazzo incappucciato, che scopriamo essere… proprio Tenkuubashi!
I due protagonisti non hanno modo di incrociarsi perché Akira verrà portato via dall’anziana signora aliena, che si presenterà a lui come un membro della AMO, la Alien Managment Organization e che Tenkuubashi, membro della Squadra Mobile Speciale, la sta inseguendo per catturarla. In seguito al breve racconto della storia dell’anziana, innamorata di un terrestre ormai in fin di vita a cui però desidera stare accanto fino all’ultimo respiro, Akira decide di farsi avanti per proteggerla e darle il tempo di realizzare il suo desiderio.
Una volta terminato il recupero dell’alieno “fuggitivo” Akira verrà portato da Tenkuubashi alla sede dell’associazione della polizia affinché la sua memoria in merito all’accaduto sia cancellata: lì scopre che il compagno di scuola fa parte di una forza di polizia speciale che si occupa di recuperare ed eliminare gli alieni che causano problemi al pianeta. La Terra, ci viene spiegato, in realtà è regolarmente visitata dagli alieni ormai da qualche secolo e buona parte di essi sono pacifici. D’altro canto, una piccola parte di loro crea problemi alla popolazione e pertanto va fermata.
Il padre di Akira faceva parte proprio di questa forza di polizia speciale ed è stato ucciso in servizio da un alieno di nome Silver. La rivelazione sconvolge particolarmente Akira, che non ha neppure il tempo di riprendersi perché viene invitato a far parte del corpo di polizia speciale.
Iniziano così le avventure dei nostri due protagonisti alla ricerca di alieni problematici e soprattutto di risposte agli innumerevoli misteri disseminati in questi primi capitoli: come è possibile che Tenkuubashi sia convinto di aver già incontrato Akira ben nove anni prima dell’inizio delle vicende? Che segreti nasconde il capo di Tenkuubashi e come è collegato al padre del nostro protagonista? E cosa lega Akira ai misteriosi esseri a cui il compagno di scuola dà la caccia?
Il punto di forza di Tokyo Aliens
La trama può sembrare semplicissima e in effetti lo è. Difatti il punto di forza di Tokyo Aliens non è assolutamente una storia originale e mai vista prima, né i colpi di scena che incontriamo già in questo primo volume. L’elemento che ho più apprezzato di Tokyo Aliens è l’umanità che l’autrice riesce a mettere nella storia di ogni singolo personaggio, sin da primo capitolo.
La storia dei due anziani, un alieno e un essere umano, riesce a colpire e lasciare un segno nel cuore del lettore in a malapena una dozzina di pagine grazie a un racconto così umano e delicato come pochi se ne vedono all’interno degli shonen più recenti. Stessa cosa la possiamo dire per la storia di Akira, che porta con sé il rimpianto più grande di tutti per un figlio: non essere riuscito a salutare come si deve il padre prima della sua morte.
Tokyo Aliens si presenta dunque già con questo primo volume in tutte le sue potenzialità, dimostrando di meritare il titolo di una delle novità più interessanti di quest’anno. Di un’altra cosa possiamo essere certi: sentiremo ancora parlare di Tokyo Aliens nei prossimi mesi.
