Facebook e Instagram dovrebbero rimuovere la censura dei capezzoli, secondo quanto riferito dall’Oversight Board di Meta: il movimento Free The Nipple, nato oltre 10 anni fa come segno di protesta contro la distinzione sessuale messa in opera da Meta, potrebbe averla presto vinta. Infatti, la controversia è nata quando ci si è accorti che la compagnia di Mark Zuckerberg tendeva a censurare le immagini di capezzoli femminili, considerate oscene, mantenendo invece inalterati quelli maschili.
Secondo l’Oversight Board, il consiglio di supervisione indipendente di Meta, le attuali politiche sulla nudità su Facebook e Instagram non sarebbero coerenti con gli standard internazionali dei diritti umani. Anzi, si tratterebbe di vera e propria discriminazione sessuale e di genere. Per questo, secondo il consiglio, bisogna permettere a tutti di mostrare i capezzoli sui social network di Meta.
Infatti, la distinzione attuata su Facebook e Instagram sarebbe fin troppo incentrata su una visione binaria dei generi sessuali (categorizzando così le persone solo come uomini o donne, senza considerare le persone intersessuali, transgender o che non si identificano in nessuno dei due sessi). Per non parlare poi della poca specificità con cui viene applicata la censura, che si può trovare sia su foto di protesta che su foto artistiche o in contesti medici. Insomma, l’intera politica sulla censura dei capezzoli andrebbe rivista.
Le raccomandazione dell’Oversight Board
Secondo il report dell’Oversight Board, i moderatori di Meta devono impegnarsi ad attuare minore superficialità nell’applicazione delle norme sulla censura. La battaglia di Free The Nipple, promossa anche da personalità molto famose quali Rihanna e Miley Cyrus, sembra aver contribuito non poco a portare all’attenzione del pubblico la questione.
Però, a portare alla realtà un intervento oggettivo del consiglio di Meta, è stata la rimozione di due post pubblicati su Instagram appartenenti uno ad una persona transgender, e l’altro ad una coppia non binaria. Nei post in questione, fatti per scopi divulgativi, c’erano delle foto a petto nudo di alcune persone con allegate delle didascalie informative sull’assistenza sanitaria per le persone transgender, sulle chirurgie al seno e alcuni link che si riferivano a fondi benefici.
Nonostante lo scopo benigno delle foto, i post sono stati prima segnalati (e poi contro-segnalati come non offensivi), per poi essere giudicati da un moderatore umano come effettivamente suscettibili di rimozione per essere contro le politiche di Instagram. Ciò ha portato il consiglio di Meta ad agire e, sebbene queste siano solo raccomandazioni e Zuckerberg non sia obbligato a mettere in pratica quanto detto, si tratta di una prima conferma ufficiale che dà ragione al movimento Free The Nipple.
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