Come forse avrete letto o sentito su internet e nei telegiornali, Andrew Tate insieme a suo fratello Tristan erano stati arrestati lo scorso 29 dicembre 2022 in seguito a un intervento della polizia rumena. I fratelli Tate sono accusati di aver costituito un’organizzazione criminale, colpevole di “traffico di esseri umani” e di “stupro”.
In seguito alle indagini, la polizia rumena aveva chiesto alla corte di Bucarest lo stato di arresto di 30 giorni per i due fratelli Tate, in attesa del processo. Il 30 dicembre il giudice aveva approvato la richiesta della polizia.
Contro questa decisione il social influencer aveva ricorso in appello, rimanendo comunque in detenzione in attesa del parere del giudice di Bucarest. Pochi minuti fa è arrivata la sua decisione: il ricorso di Andrew Tate è stato rigettato e dunque rimarrà ancora in stato di arresto per i restanti giorni della detenzione.
L’appello rigettato di Andrew Tate
Nella mattinata di oggi i fratelli Tate erano giunti al tribunale di Bucarest per essere sentiti dal giudice proprio in merito al loro ricorso in appello. Nelle 5 ore di udienza, due sono stati i motivi addotti da Andrew e Tristan Tate per il loro ricorso contro i 30 giorni di detenzione.
Il primo sono i molti figli bisognosi di cure. In una vecchia live Andrew Tate aveva dichiarato di avere un totale di 10 figli, da diverse donne. Il secondo motivo sarebbe un problema polmonare dello stesso Tate, che necessiterebbe di cure non fruibili in stato di arresto. Il problema sarebbe legato a un nodulo polmonare, che nei giorni scorsi lo aveva costretto a un ricovero in ospedale, poco prima dell’appello.
Il giudice di Bucarest però ha rigettato il loro ricorso. Per il magistrato i 30 giorni di detenzione prima del processo sono necessari, visto che “la possibilità che possano eluderele indagini non possono ignorate”. I sospettati potrebbero “lasciare la Romania e stabilirsi in Paesi che non prevedono l’estradizione”. A quanto si apprende, l’accusa a questo punto potrebbe chiedere un’estensione della detenzione per i due fratelli Tate fino a 180 giorni, rispetto i 30 giorni previsti.
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