Il Wall Street Journal lo aveva anticipato alcune settimane fa, adesso è ufficiale: Jack Ma, fondatore di Alibaba, cede il contollro di Ant Group, società cinese affiliata alla holding che controlla l’omonima piattaforma di e-commerce B2B, ma anche Alipay, uno dei servizi di pagamenti digitali più grandi al mondo. Ad annunciarlo è stato il gruppo stesso, che ha spiegato che anche l’intera struttura societaria e azionaria sarà modificata.
In una dichiarazione pubblicata sabato, infatti, un portavoce di Ant Group, che possiede la più grande piattaforma di pagamento mobile al mondo, Alipay, ha affermato che la società stava razionalizzando i diritti di voto per evitare che un singolo azionista avesse un voto di controllo. Secondo la dichiarazione, la mossa “rafforzerà ulteriormente la stabilità della nostra struttura aziendale e la sostenibilità del nostro sviluppo a lungo termine”.
«Nessun azionista, solo o con altre parti, avrà il controllo di Ant Group», si legge nella nota diffusa dall’azienda, né «nominerà la maggioranza del consiglio di amministrazione». In questo modo neanche il suo stesso fondatore avrà più il controllo del gigante fintech. Jack Ma è scomparso dalla scena pubblica nell’ottobre 2020 dopo aver pronunciato un discorso che criticava il sistema di regolamentazione finanziaria cinese.
Il mese successivo, quando Pechino è intervenuta, Ant Group ha abbandonato il progetto di quotare la società in borsa. Un tempo l’uomo più ricco della Cina, il patrimonio netto di Ma è sceso di oltre 25 miliardi di dollari da quando è scomparso dalla scena pubblica, secondo il Bloomberg Billionaires Index.
Sebbene Ma non abbia un ruolo esecutivo né sieda nel consiglio di amministrazione di Ant Group, ha mantenuto la sua influenza attraverso un’entità separata da lui controllata. I cambiamenti annunciati sabato sono gli ultimi di una revisione radicale voluta dalle autorità cinesi.
Jack Ma ha mantenuto un profilo molto basso da quando si è scontrato con le autorità. A novembre il Financial Times ha rivelato che Ma ha vissuto a Tokyo per sei mesi, rimanendo lontano dalla vista del pubblico e socializzando principalmente in club privati.
Fonte: ilfattoquotidiano.it
